Milano, il Comune rimuove le pubblicità troppo sexy: “Non è censura, sono offensive”

Dopo il "caso" del manifesto con Belen Rodriguez, rimosso da corso Buenos Aires a Milano perché distraeva gli automobilisti, altre pubblicità considerate offensive per modo in cui è stato usato il corpo delle donne sono state rimosse da Palazzo Marino. Si tratta, come spiega il Corriere, di una decina di gonfaloni pubblicitari appesi ai pali della luce in vari angoli della città e nei dintorni di via Gallarate, che promuovevano un sexy bar con lap dance. Nonostante il soggetto dei cartelloni fosse dunque "in tema" con l'attività reclamizzata – da notare inoltre come il night club in questione, Pepenero Expo, usasse il nome dell'Esposizione così come fatto da alcuni siti di escort, come documentato da Fanpage – alla fine l'immagine della ragazza di schiena con lato B bene in vista e un atteggiamento ammiccante è stata sanzionata dal Comune, in nome della delibera approvata dalla giunta il 28 giugno del 2013 che contrasta la diffusione di messaggi pubblicitari discriminatori e lesivi della dignità.
Il vicesindaco: "Non è censura"
Il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris spiega: "Non è una censura ma la volontà di eliminare ciò che è inutilmente offensivo. Il problema non è il corpo della donna o dell’uomo ma la modalità con cui viene utilizzato che può essere offensiva e volgare per chi riceve il messaggio. La mia sensazione è che dopo la delibera che ha fatto da apripista in Italia e la nuova collaborazione tra Comune, Iap e operatori, il modo di fare pubblicità a Milano sia cambiata". Si accoda al vicesindaco anche la Delegata del Comune alle Pari opportunità, Francesca Zajczyk: "Pubblicità di questo genere ledono e banalizzano l’immagine del corpo della donna, che viene ridotta ad un semplice oggetto e che, per questo motivo, possono anche contribuire a scatenare atteggiamenti violenti ed aggressivi verso il genere femminile". Certo è che, a differenza di un altro intervento del Comune contro un'azienda che pubblicizzava succhi di frutta mettendo in mostra il sedere di una donna, e quindi strumentalizzandone senza motivo il corpo, in questo caso a fare pubblicità era un locale di lap dance e sexy bar, il cui business è quindi centrato proprio su questo. Rimuovere la pubblicità senza andare a monte del problema sembra un piccolo contentino per i benpensanti.