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Milano, il centrodestra si divide sulla moschea. Salvini: “Non c’è spazio in città”

Dopo l’apertura alla costruzione di una moschea a Milano da parte del candidato sindaco di centrodestra Stefano Parisi, arriva il brusco stop del segretario leghista Salvini: “A Milano non c’è spazio per le moschee”. E così la coalizione, fin qui unita, mostra le prime crepe.
A cura di Francesco Loiacono
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Il centrodestra milanese si spacca sulle moschee. Dopo le aperture del candidato sindaco Stefano Parisi e di Maurizio Lupi alla costruzione di un grande luogo di preghiera per la numerosa comunità islamica milanese (circa 120mila persone) è arrivato il brusco stop del segretario della Lega Matteo Salvini: "A Milano non c'è spazio per moschee". Una dichiarazione che non ammette repliche e che fa intravvedere qualche crepa nella coalizione che, a differenza ad esempio di quanto accade a Roma, nel capoluogo lombardo finora si era schierata compatta attorno al nome di Parisi.

Salvini ha rincarato la dose, spiegando che "dove c'è la Lega in amministrazione in questo momento storico una moschea non ci sta". Un aut aut che ha spinto subito il candidato Parisi a smorzare i toni, "subordinando" la costruzione di una moschea a Milano a una legge da approvare a livello nazionale, così come lasciato intendere dal leader del Carroccio.

Sala: "Nel centrodestra comanda Salvini"

Il centrosinistra ha sfruttato la prima crepa del centrodestra per lanciare nuove critiche alla "trazione leghista" della coalizione che sostiene Parisi: "Il tema moschee chiarisce tutto: nel centrodestra comanda Salvini, non Parisi", ha detto Beppe Sala, candidato sindaco sostenuto da Pd e Sel. L'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, capolista del Pd alle prossime Comunali, ha aggiunto: "La destra è unita solo nel tentativo di riconquistare il potere". Va però sottolineato come il tema moschee sia particolarmente delicato anche per la giunta Pisapia, che ha difatti bloccato l'iter per il bando sui nuovi luoghi di culto facendo infuriare la comunità islamica, che si è sentita "presa in giro" da sindaco e assessori. E difatti Parisi, nel clima di campagna elettorale che ormai si respira, non si è lasciato sfuggire l'occasione per ricordarlo: "In cinque anni non sono riusciti neanche a realizzare un obiettivo come questo che era nel loro programma. Gli assessori ci riflettano invece di fantasticare sulle presunte divisioni del centrodestra". Nel mezzo di queste polemiche, restano i tanti milanesi di fede islamica, che si domandano quando e se riusciranno ad avere una grande moschea dove pregare, così come indicato dalla nostra Costituzione.

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