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Milano, distanze impossibili e stazioni senza segnaletica: “Riapertura dei trasporti sarà un caos”

Confusione nelle stazioni, segnaletica mancante, distanziamento impossibile. A poche ore dall’inizio della “fase due” i trasporti milanesi e lombardi non sembrano essere pronti. Sindacati e pendolari denunciano la mancanza di indicazioni e cresce la preoccupazione per gli inevitabili affollamenti a bordo di treni, bus e metropolitane. Le stesse Atm e Trenord hanno lanciato un allarme definendo impossibile il mantenimento delle distanze di sicurezza.
A cura di Simone Gorla
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Segnaletica mancante, indicazioni confuse, distanze impossibili da rispettare su treni, metropolitane e sulle banchine delle stazioni. Lunedì 4 maggio inizia la "fase due" e i trasporti milanesi e lombardi non sembrano essere pronti. Saranno circa 900mila, secondo le stime, le persone che rientreranno al lavoro e molte di queste dovranno spostarsi sui mezzi pubblici. Ma per rispettare le disposizioni di sicurezza, che prevedono un metro di distanza oltre all'uso di guanti e mascherine, la capienza garantita non potrà essere che il 25 per cento circa di quella pre crisi.

A Milano timore per la fase due dei trasporti: la segnaletica non è pronta

I sindacati hanno lanciato un allarme sul rispetto delle distanze di sicurezza per evitare nuovi contagi: "Se oggi fosse il 4 maggio noi non saremmo pronti, il rischio per esempio di non riuscire a rispettare il metro di distanze è un rischio reale". Atm, l'azienda dei trasporti di Milano, ha iniziato a installare una nuova segnaletica nelle stazioni più trafficate. Frecce e cartelli per indirizzare i flussi di ingresso ed uscita ai treni. Ma la confusione è tanta. I pendolari lamentano che i segnali non sono chiari e non sono presenti in tutte le stazioni. Le indicazioni risultano ancora del tutto assenti nelle stazioni di Trenord. "Le stanno realizzando, oggi fortunatamente non è ancora il 4 maggio", assicura Marco Granelli, assessore ai trasporti del comune di Milano, spiegando che sarebbe stato impossibile completarle prima, perché "due o tre settimane fa non sapevamo ancora come sarebbe stata l'ordinanza".

Le aziende dei trasporti: Impossibile fare rispettare il metro di distanza

I timori sulla situazione dei trasporti nella fase due sono stati espressi negli ultimi giorni dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha invitato i cittadini a essere responsabili e muoversi a piedi o in bicicletta ogni volta che sarà possibile. Anche il governatore lombardo, Attilio Fontana, ha lanciato l'allarme sui controlli, spiegando che il personale di Trenord non ha il titolo per bloccare l'accesso ai treni ai passeggeri "in eccesso" e chiedendo aiuto alle forze dell'ordine per presidiare le stazioni. I presidenti di Atm, Arrigo Giana, e di Ferrovie Nord Milano, Andrea Gibelli, in una lettera inviata al ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, hanno messo nero su bianco che per le aziende sarà impossibile fare rispettare le distanze di sicurezza a bordo: "L'offerta di trasporto sarebbe assolutamente insufficiente, anche a fronte di una domanda che, prevedibilmente, sarà inferiore rispetto alla situazione pre-emergenza", hanno avvertito, chiedendo di limitare al solo uso di mascherine e guanti le regole a bordo di bus, metro e treni.

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