Milano, altre due donne accusano Massari di molestie: “Aveva uno sguardo famelico”
La donna violentata da Paolo Massari la notte tra il 13 e il 14 giugno scorsi non sarebbe l'unica vittima del giornalista ed ex assessore del Comune di Milano che ora si trova in carcere con l'accusa di violenza sessuale. Altre due donne hanno raccontato di essere state molestate dall'uomo in una dinamica che ricorda molto quella che ha visto protagonista l'amica di infanzia di Massari violentata dopo un aperitivo in compagnia dell'uomo.
Ho dimenticato una cosa a casa, poi il tentativo di violenza
Le due vittime hanno consegnato il racconto di quei tremendi episodi alla trasmissione tv "Chi l'ha visto?" in onda su Rai Tre dopo che la scorsa settimana Federica Sciarelli aveva lanciato un appello in diretta tv chiedendo, qualora ci fossero, ad altre donne di farsi avanti per raccontare la propria storia e denunciare eventuali violenze subite. E così è stato perché due donne si sono fatte avanti e con coraggio hanno raccontato le molestie subite dal giornalista Paolo Massari: due testimonianze diverse che hanno in comune quello che sembra essere un vero e proprio modus operandi messo in atto dall'uomo che dopo l'invito a consumare un aperitivo insieme prima di congedarsi le attirava a casa sua con la medesima scusa. "Ho dimenticato una cosa a casa, mi accompagni a prenderla?", le parole di Massari rivolte alle due donne così come alla vittima del 13 giugno. E poi una volta in quel garage la trasformazione da perfetto galantuomo a orco, violento, pronto ad approfittare delle malcapitate di turno.
Lo sguardo famelico: Sembrava un'altra persona
Una volta entrate in quello che all'apparenza sembrava essere l'androne di casa, il giornalista si spogliava tentando di violentarle: in entrambi i casi le due donne sono riuscite a fuggire prima che l'uomo portasse a compimento i suoi barbari obiettivi. In un caso il giornalista avrebbe inseguito una delle donne fuggite rifugiandosi nella sua macchina e facendosi riaccompagnare a prendere lo scooter: "Durante l'intero tragitto mi ha offesa e insultata, voleva che ammettessi che lui fosse il mio padrone e io la sua schiava – racconta una sopravvissuta – poi si è anche denudato, a quel punto l'ho spinto fuori dall'auto". Le vittime ricordano uno “sguardo famelico", era come se si trasformasse in un'altra persona e loro sono convinte che il giornalista abbia lasciato dietro di sé molte altre vittime.