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Mezzi pubblici, a Milano scatta l’aumento: i biglietti costeranno 2 euro da gennaio 2019

Da gennaio 2019 il prezzo di un biglietto singolo per i mezzi pubblici di Milano aumenterà, passando dagli attuali 1,50 a 2 euro. Lo ha deciso la giunta guidata da Beppe Sala, che chiama in causa la Regione: “La Lombardia non è riuscita in questi anni a farsi riconoscere dal governo il dovuto”.
A cura di Francesco Loiacono
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Adesso è anche nero su bianco: il prezzo del biglietto dei mezzi pubblici a Milano aumenterà, passando dagli attuali 1,50 a 2 euro. Dopo che sull'argomento si erano rincorse varie indiscrezioni, il rincaro è stato ufficializzato nel corso dell'ultima riunione di giunta dell'anno. A partire da gennaio 2019, tra un anno esatto, il prezzo dei biglietti per una corsa singola di metro o passante (mentre per gli altri mezzi ha una validità di 90 minuti) aumenterà di un terzo. In questa maniera Milano guadagnerà un nuovo primato, che difficilmente però verrà sbandierato: sarà la città d'Italia con il trasporto pubblico più caro. Non solo: con il biglietto a 2 euro supererà anche una metropoli come Parigi, dove il ticket costa 1,90 euro.

Parlando del possibile rincaro del biglietto dei mezzi pubblici, oggi diventato concreto, il sindaco Beppe Sala aveva citato due questioni di cui tenere conto: la qualità del servizio e l'equilibrio di bilancio. La prima è unanimemente riconosciuta: a Milano i mezzi pubblici funzionano bene (anche se non mancano naturalmente le critiche), meglio che in altre città (vedi Roma) dove il biglietto ha lo stesso costo. Sul secondo il sindaco è tornato subito dopo la riunione odierna di giunta: "Il trasporto pubblico di Milano costa 826 milioni l'anno, di questi 390 milioni vengono coperti da biglietti e abbonamenti. Il resto dovrebbe essere coperto dai contributi che il governo eroga attraverso la Regione, ma la Lombardia non è riuscita in questi anni a farsi riconoscere dal governo il dovuto".

Sala chiama in causa la Regione

Il problema, dunque, oltre che nei numeri, è anche politico: il sindaco ha scaricato parte delle responsabilità dell'aumento sulla Regione che, oggi, è a guida leghista, ma che potrebbe l'anno prossimo anche cambiare casacca. Nel 2018 sono infatti in programma le elezioni Regionali e a contendere la poltrona di Palazzo Lombardia a Roberto Maroni ci saranno, tra gli altri, Dario Violi (per i Cinque stelle) e Giorgio Gori (per il Pd). Naturalmente è con quest'ultimo che Sala auspica di potersi confrontare, per far sì che l'aumento possa essere scongiurato. I tempi per un dietrofront ci sono ancora: il rincaro verrà inserito nel bilancio triennale che sarà approvato dalla giunta il 15 gennaio e dovrà poi essere approvato dal Consiglio comunale entro il 28 febbraio, a meno di deroghe del governo. Ma Sala ha precisato che c'è ancora un anno di tempo "per trovare un'alternativa a questo aumento, se la Regione collaborerà". Per finire, una curiosità: se il rincaro dovesse andare in porto sarebbe il secondo dal 2011, quando il ticket passò da 1 a 1,5 euro. In entrambi i casi, l'aumento è stato deciso da giunte di centrosinistra: all'epoca il sindaco era Giuliano Pisapia.

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