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Mense negate ai bimbi stranieri, la giunta leghista di Lodi cambia il regolamento (ma farà ricorso)

Caso mense a Lodi: dopo la sentenza con cui il tribunale di Milano ha ritenuto discriminatorio il regolamento per l’accesso alle prestazioni agevolate del Comune di Lodi, la giunta leghista guidata dalla sindaca Sara Casanova è corsa ai ripari modificando gli articoli incriminati. Ma la Lega non si arrende e la giunta è pronta a fare ricorso contro la sentenza.
A cura di Francesco Loiacono
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Famiglie straniere protestano a Lodi (foto del Coordinamento uguali doveri via Facebook)
Famiglie straniere protestano a Lodi (foto del Coordinamento uguali doveri via Facebook)

La giunta leghista di Lodi fa dietrofront sul caso mense ma non si arrende. Dopo la sentenza con cui il tribunale di Milano ha ritenuto discriminatorio il regolamento per l'accesso alle prestazioni agevolate per diversi servizi, tra cui anche le mense scolastiche, il Comune guidato dalla sindaca leghista Sara Casanova ha deciso di modificare, come imposto dal giudice Nicola Di Plotti, quegli articoli del regolamento ritenuti discriminatori nei confronti delle famiglie extracomunitarie. Erano stati proprio questi articoli a rendere di fatto impossibile per bambini stranieri che gli scorsi anni usufruivano di pasti a costi agevolati l'accesso alla mensa scolastica. Ne era seguita una lunga polemica, con il caso Lodi che aveva assunto rilievo nazionale (e non solo) e la Lega che era stata accusata di discriminare volutamente le famiglie extra Ue. Sul piano pratico l'intervento del Coordinamento uguali doveri aveva consentito di raccogliere fondi per assicurare comunque alle famiglie straniere (e soprattutto ai loro figli) di poter sedere a mensa con i loro compagni pagando le stesse tariffe degli anni scorsi. Sul piano giuridico si sono invece mosse le associazioni Asgi (associazione studi giuridici sull'immigrazione) e Naga, che hanno ottenuto una vittoria abbastanza schiacciante.

La Lega non si arrende e prepara il ricorso

Tutti coloro che hanno protestato contro il regolamento della giunta leghista hanno giustamente esultato alla notizia del pronunciamento del tribunale. Ma, come avevamo anticipato, la Lega non ha purtroppo intenzione (per ragioni politiche, certamente) di ammettere i propri errori. Da qui l'inevitabile conseguenza: e cioè che, oltre alla modifica del contestato regolamento (che deve essere fatta per legge per non contravvenire alle disposizioni del giudice e rischiare sanzioni), la giunta leghista ha annunciato l'intenzione di presentare ricorso contro la sentenza del tribunale. Il Carroccio, che non è mai tornato sui propri passi, intende dunque proseguire la propria battaglia senza accettare con buon senso quella che sembra una sentenza ragionevole e lampante. Una decisione, quella delo ricorso, definita "suicida" dal consigliere d'opposizione lodigiano Stefano Caserini, che ha auspicato che a pagare le spese processuali non siano i cittadini di Lodi (cioè il Comune) ma gli assessori e la sindaca. Almeno per il momento, però, tutti i bimbi e le famiglie discriminate potranno godersi la loro vittoria.

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