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Meningite, a Sarnico annullata la messa per il patrono: sospeso il bacio alla reliquia del santo

Annullata la messa per il santo Patrono a Sarnico, nella Bergamasca, dopo i casi di sepsi da meningococco che nell’area del basso lago d’Iseo hanno colpito sei persone, due delle quali sono decedute. La massiccia campagna di vaccinazioni nei comuni della zona, con oltre 25 persone immunizzate, non è bastata a rassicurare del tutto la popolazione. Per sicurezza le autorità hanno anche deciso di sospendere il bacio della reliquia del santo in occasione delle messe solenni.
A cura di Simone Gorla
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Non si placano i timori provocati dai casi di meningite, due dei quali mortali, individuati nell'area del Sebino, tra le province di Bergamo e Brescia. In seguito ai contagi è stata annullata la tradizionale messa per il santo Patrono all'ospedale Faccanoni di Sarnico (Bergamo). Per sicurezza le autorità hanno anche deciso di sospendere il bacio della reliquia del santo in occasione delle messe solenni celebrate ieri pomeriggio.

Meningite: annullata la messa per il patrono a Sarnico: stop al bacio della reliquia

Sono sei in tutto i casi di sepsi registrati nella zona del basso lago d'Iseo nell'ultimo mese e mezzo. Cinque di questi sono risultati provocati da meningococco C. Due donne hanno perso la vita: la studentessa universitaria 19enne Veronica Cadei, di Villongo, che è stata la prima contagiata. La seconda vittima è una 48enne deceduta a Predore. Anche il marito di quest'ultima è stato contagiato, ma le sue condizioni per fortuna non sono gravi. È fuori pericolo ed è tornato a casa anche il ragazzo di 16 anni colpito da meningococco B.

Vaccinate oltre 25 mila persone, fuori pericolo l'ultimo uomo contagiato

Nelle ultime settimane le autorità hanno condotto una massiccia campagna di vaccinazioni in tutti i comuni della zona colpita, con oltre 25mila persone immunizzate negli ambulatori straordinari allestiti, ma anche con interventi nelle scuole e nelle aziende. Misure tempestive che secondo l'Istituto superiore di sanità sarebbero in grado di evitare un contagio ampio e più pericoloso. Gli interventi non sono però bastati per fugare ogni timore. Nello scorso weekend hanno fatto discutere i casi di due squadre di pallavolo che non si sono presentate per giocare nei palazzetti dei comuni colpiti per timore proprio della meningite.

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