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Mascherine e limite ai passeggeri in metro: Milano pensa al dopo virus, Atm studia rimborsi

A Milano il Comune e Atm, la locale azienda di trasporto pubblico, sono al lavoro su più fronti. Da un lato sono allo studio formule di rimborso per chi ha abbonamenti mensili o annuali non utilizzati per via delle restrizioni in corso. Dall’altro si pensa alla riapertura quando il peggio dell’emergenza coronavirus sarà passato: impossibile pensare di tornare alla normalità, si pensa ad accessi limitati in metro, all’utilizzo di mascherine e a segnali sui mezzi per garantire il corretto distanziamento tra i viaggiatori.
A cura di Francesco Loiacono
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Da un lato un piano per studiare come rimborsare coloro che, in queste settimane di emergenza Coronavirus, si sono trovati con un abbonamento ai mezzi pubblici di fatto inutile per via del divieto di uscire di casa a parte pochi e comprovati motivi di necessità. Dall'altro un altro piano, ancora da strutturare nei dettagli, per garantire il diritto alla mobilità in piena sicurezza quando le chiusure e i divieti verranno allentati e si potrà tornare a quella che sarà una normalità del tutto diversa rispetto al passato. A Milano Atm, la locale azienda dei trasporti, e il Comune sono al lavoro su più fronti. Sul proprio sito Atm ha risposto ai tanti utenti che in questi giorni stanno chiedendo informazioni sulla possibilità di ricevere il rimborso oppure di modificare la validità degli abbonamenti mensili o annuali non utilizzati per via delle restrizioni in corso: "Stiamo studiando le formule di rimborso secondo le diverse e numerose casistiche – ha scritto l'azienda municipalizzata -. Non appena saranno definite, le comunicheremo sul nostro sito web, sull’app e sugli altri canali di informazioni, insieme a tutte le modalità per richiederle".

Per la riapertura si pensa a un contingentamento dei passeggeri sulla metro

C'è però un altro fronte, importante, che riguarderà il futuro della città (e non solo): e cioè come assicurare il servizio di trasporto quando il grosso dell'emergenza Coronavirus sarà alle spalle, ma non si potrà certo far finta di nulla e ripartire come prima. Come negli scorsi giorni ha detto anche il sindaco Beppe Sala, per mesi o anni, almeno fino a quando non saranno disponibili un vaccino o una cura efficace per il virus, il Covid-19 impatterà infatti sulla vita quotidiana di tutti noi, incluso sul modo in cui prenderemo i mezzi pubblici.

Anche sulla metro, sugli autobus e sui tram bisognerà dunque rispettare il "distanziamento sociale". Su come farlo rispettare, secondo quanto anticipato dal quotidiano "La Repubblica" sono allo studio alcune soluzioni: dal contingentamento dei viaggiatori sulle metro, con i tornelli che si bloccheranno una volta superato un certo numero di passeggeri, a segnali per terra sulle carrozze che (come d'altronde avviene già nei supermercati), definiranno la corretta distanza interpersonale da rispettare. E ancora: quasi scontato l'obbligo di utilizzare le mascherine per i passeggeri, mentre su tram e bus la salita dei viaggiatori potrebbe essere autorizzata solo dalle porte posteriori e sui taxi conducenti e passeggeri potrebbero essere separati da un vetro, come avviene già in alcuni Paesi stranieri. Tutte le possibili soluzioni avranno lo stesso risultato: prendere la metro non sarà più rapido e facile come prima. Per questo è probabile che, almeno nella prima fase di riapertura, verrà incentivato l'utilizzo dei mezzi privati: in questo caso bisognerà capire se e come cambierà la politica di Palazzo Marino rispetto a provvedimenti quali Area C e Area B, al momento sospesi.

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