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Manerbio, pezzi di carne avvelenati lungo le zone da passeggio: si teme per cani e gatti

Un cittadino di Manerbio, nel Bresciano, ha ritrovato durante una passeggiata con il proprio cagnolino alcuni pezzi di carne contenenti lumachicida, prodotto altamente tossico per gli animali. L’uomo ha immediatamente denunciato quanto scoperto, mentre la polizia locale ha effettuato dei controlli per scongiurare la presenza di ulteriori tracce di cibi avvelenati destinati a cani e gatti.
A cura di Chiara Ammendola
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[Foto di repertorio]
[Foto di repertorio]

Ancora bocconi avvelenati destinati ai cani, ritrovati questa volta nella Bassa bresciana, a Manerbio. La denuncia arriva da un cittadino del comune che ha rischiato che il suo cane mangiasse proprio quei pezzi di carne lasciati in un recipiente: per fortuna l'animale è stato prontamente tenuto d'occhio dall'uomo che ha evitato potesse accade il peggio. L'uomo stava passeggiando lungo la pista ciclabile che da via Paolo VI porta a via Papa Giovanni XXIII, quando il suo cane, un cagnolino di piccola taglia, ha fiutato un contenitore posto proprio lungo la strada nel quale vi erano diversi pezzi di carne. Al suo interno però era chiara la presenza di piccole sostanza colorate, facilmente riconducibili alla metaldeide, il lumachicida utilizzato per avvelenare, prodotto antilumache altamente nocivo per gli animali.

Numerosi casi simili negli ultimi mesi

L'uomo ha così raccolto il recipiente e gettato il contenuto nel cestino prima di avvertire la polizia locale della scoperta appena fatta: una volta giunti sul posto, gli agenti hanno perlustrato l'intera zona per controllare che non vi fossero altri pezzi di carne avvelenati, scongiurando così il pericolo per altri cani. La zona purtroppo è stata spesso oggetto di episodi simili così come i vicini comuni o province. Solo qualche giorno fa una donna, residente nel Cremonese, aveva denunciato su Facebook il tentativo di ignoti di voler avvelenare la sua cagnolina: il boccone avvelenato in quel caso era stato lanciato direttamente sul balcone di casa, noncuranti della presenza in casa anche di tre bambini piccoli che avrebbero potuto incautamente ingerire il cibo.

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