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Mafia in Fiera Milano. Il pm: “9 anni per Nastasi, è nell’entourage di Messina Denaro”

Il pm della Dda di Milano ha chiesto una condanna a 9 anni per Giuseppe Nastasi, uno degli imputati a processo per le presunte infiltrazioni mafiose all’interno di Fiera Milano. Nastasi, amministratore di fatto del consorzio Dominus, al centro di una vicenda che lo scorso luglio aveva portato a 11 arresti, secondo il pm sarebbe “intraneo all’entourage di Messina Denaro”, superlatitante e capo di Cosa nostra.
A cura di Francesco Loiacono
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Il capo della Dda milanese Ilda Boccassini, al centro (LaPresse)
Il capo della Dda milanese Ilda Boccassini, al centro (LaPresse)

Il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Paolo Storari, ha chiesto oggi sette condanne per altrettanti imputati nel processo sulle presunte infiltrazioni mafiose all'interno di Fiera Milano. Tra le richieste spicca quella a nove anni per Giuseppe Nastasi, amministratore di fatto del consorzio Dominus al centro dell'inchiesta che lo scorso luglio ha portato a undici arresti con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, appropriazione indebita, riciclaggio, e nel caso di tre indagati, anche con l'aggravante di aver agevolato la mafia.

Nastasi "intraneo all'entourage di Messina Denaro"

Nastasi, a processo con rito abbreviato, è uno degli imputati ai quali è contestata l'aggravante. Secondo quanto affermato dal pm, l'imprenditore sarebbe "intraneo all'entourage di Messina Denaro", il Capo dei capi e superlatitante di Cosa nostra. Nella sua requisitoria, il pm ha spiegato come Nastasi e Liborio Pace (anche lui imputato, ma con rito ordinario) prima dell'arresto si sarebbero recati a casa di un avvocato. Lì sarebbe avvenuto un colloquio, intercettato dagli investigatori, nel quale si sarebbe parlato dell'intenzione di fare entrare il professionista nella cerchia degli uomini vicini a Messina Denaro. La presunta importanza di Nastasi all'interno di Cosa nostra sarebbe emersa già nell'ordinanza di arresto, nella quale si evidenziava come la famiglia alla quale sarebbe legato l'imprenditore, gli Accardo di Partanna vicino Trapani, sarebbe molto vicina alla famiglia Castelvetrano Messina Denaro.

Il sistema di fondi neri per finanziare Cosa nostra

Nastasi è accusato anche di aver creato tramite il consorzio Dominus un sistema di società "cartiere" e false fatturazioni per creare fondi neri, girati in parte proprio a famiglie mafiose. La compenetrazione all'interno di Fieramilano sarebbe avvenuta grazie ai rapporti tra il consorzio Dominus e la controllata di Fieramilano Nolostand (commissariata così come il settore di Fieramilano che si occupa dell'allestimento degli stand), che avrebbe assegnato al consorzio appalti anche per la realizzazione di alcuni lavori per l'Expo, estranea alla vicenda.

Nel corso della sua requisitoria il pm Storari ha chiesto altre sei condanne: 6 anni per Giuseppe Lombino, 5 anni per Francesco Zorzi, 4 anni per Calogero Nastasi, padre di Giuseppe, per Massimiliano Giardino e per Marius Peltea, 2 anni per Vasilica Onutu. Un'altra imputata, Simona Mangoni, ha chiesto il patteggiamento. Liborio Pace e altri tre imputati sono a processo con rito ordinario.

Attesa la decisione sul commissariamento di tutta Fiera Milano

Nel processo abbreviato sulle presunte infiltrazioni mafiose in Fiera Milano, la stessa Fieramilano spa e la controllata Nolostand, parti civili, hanno chiesto 800mila euro (400mila a testa) di risarcimento danni. Anche il Comune di Milano ha chiesto un risarcimento di un milione di euro per danni di immagine. La società Fiera Milano è al centro anche di un'importante decisione sul suo futuro: la Dda ha infatti presentato la richiesta di commissariamento dell'intera Fiera (al momento commissariato solo per un settore), nonostante le dimissioni del Consiglio d'amministrazione. La decisione è attesa entro la prossima settimana.

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