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Contatti con società mafiose, parziale commissariamento per Fiera Milano Spa

Il Consiglio di amministrazione di Fiera Milano Spa sarà affiancato per sei mesi da un amministratore giudiziario, con controllo sulle spese superiori a diecimila euro. Il commissariamento parziale arriva dopo l’inchiesta che lo scorso luglio portò a 11 arresti per associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e, in alcuni casi, con l’aggravante del favoreggiamento di società vicine a Cosa Nostra.
A cura di Francesco Loiacono
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La notizia, lo scorso luglio, aveva destato molto scalpore: nell'ambito di indagini su appalti milionari assegnati da società controllate da Fiera Milano ad altre ditte, anche per grandi opere come Expo, gli uomini del Gico della guardia di finanza avevano arrestato 11 persone per reati tributari. In tre casi, era stata contestata l'aggravante di aver favorito Cosa Nostra. L'inchiesta aveva portato alla luce una vicenda definita "inquietante" dal procuratore capo di Milano Francesco Greco, e aveva portato al commissariamento di una controllata di Fiera Milano spa, la Nolostand.

Il cda di Fiera Milano affiancato per sei mesi da un commissario

All'epoca, la Dda aveva escluso il coinvolgimento di Fiera Milano e di Expo nella vicenda. Adesso, però, secondo quanto riporta il quotidiano "La Repubblica", la procura di Milano ha chiesto e ottenuto dal tribunale misure di prevenzione un parziale commissariamento proprio di Fiera Milano. L'attuale Consiglio di amministrazione sarà infatti affiancato per sei mesi da un amministratore giudiziario, che eserciterà il controllo pubblico di spesa sulle uscite superiori ai diecimila euro. Il commissariamento riguarda però solo quella parte della controllante che ha rapporti con la controllata Nolostand, che si occupa degli allestimenti della maggior parte degli eventi fieristici.

La nuova misura nasce dai contatti che le due figure chiave dell'inchiesta, Giuseppe Nastasi e Liborio Pace, avrebbero avuto con i vertici di Fiera Milano Spa, in particolare l'amministratore delegato Corrado Peraboni. Contatti che costituirebbero una violazione del codice etico di Fiera Milano. Nastasi è l'amministratore di fatto della Dominus Scarl, società consortile che sarebbe al centro del meccanismo che avrebbe consentito di commettere i reati tributari contestati e poi riciclare il denaro verso la Sicilia o impiegandolo in altre attività. Liborio Pace, invece, è considerato vicino, per questioni di parentela, alla famiglia mafiosa dei Pietraperzia di Enna, anche se è stato assolto in relazione a un processo per 416bis. Sia Nastasi sia Pace avevano respinto, negli interrogatori di garanzia, di avere legami con famiglie mafiose.

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