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Madre con figlio disabile licenziata, il legale: “Caso da articolo 18”

I legali di Veronica Piras, la 33enne di Castiglione Mantovano licenziata da un’azienda di Milano mentre era in congedo per assistere il figlio disabile, chiederanno l’annullamento del licenziamento e il successivo reintegro, sulla base di quanto prevede tuttora l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per casi analoghi. L’avvocato Marco Carra: “Questo è uno dei casi residuali in cui l’articolo 18 ancora vige”.
A cura di Francesco Loiacono
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Annullamento del licenziamento e successivo reintegro, sulla base di quanto prevede tuttora l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per casi analoghi. Questo è quanto chiederanno ai giudici i legali di Veronica Piras, la 33enne di Castiglione Mantovano licenziata da un'azienda di Milano mentre era in congedo per assistere il figlio disabile. La vicenda di Veronica è stata resa nota dal quotidiano "La Gazzetta di Mantova" negli scorsi giorni, e ha destato nuove polemiche dopo il caso della mamma di due figli licenziata dall'Ikea di Corsico, nel Milanese. Uno dei legali della donna è il consigliere regionale del Pd Lombardia Marco Carra: "Chiederemo che il licenziamento sia dichiarato nullo e la reintegrazione della signora nel suo posto di lavoro – ha affermato – questo è uno dei casi residuali in cui l'articolo 18 ancora vige".

Licenziata con una lettera mai arrivata

Veronica ha lavorato per la Consulmarketing di Milano per una decina d'anni, occupandosi di rilevamento prezzi per indagini di mercato. Nel 2014 è diventata mamma di Nikolas, affetto da atrofia muscolare spinale (Sma) e bisognoso di continua assistenza. Dopo aver usufruito dei permessi per la maternità, Veronica aveva chiesto e ottenuto dall'azienda un congedo al 30 per cento dello stipendio (somma equivalente a 250 euro al mese). Il congedo sarebbe dovuto terminare a marzo 2018. Ma lo scorso giugno la donna ha ricevuto dall'azienda una mail in cui la Consulmarketing le chiedeva di restituire tutta l'attrezzatura aziendale in seguito alla lettera di licenziamento del mese precedente: "Solo che la mia assistita non ha mai ricevuto quella lettera – ha spiegato l'avvocato Carra – Ha controllato ovunque, ma non l'ha trovata e da parte dell'azienda, da giugno, c'è stato il silenzio più totale".

Il prossimo 13 dicembre l'udienza in tribunale

Il prossimo 13 dicembre Veronica comparirà davanti al tribunale di Mantova, assistita da Carra e dalla collega Nunzia Zeida, legali della Uil: "Veronica ha accettato di apparire davanti alle telecamere per raccontare la sua storia emblematica per le donne e le mamme nella sua situazione. Non vuole suscitare compassione, ma è abituata a lottare per suo figlio – ha spiegato l'avvocato Carra, aggiungendo che la donna è – abbastanza serena, un po' stordita per il clamore che la sua vicenda sta suscitando ma è decisa ad andare avanti". Anche perché quei 250 euro al mese sono importanti, dal momento che il marito della donna è disoccupato: "Se mia moglie non fosse stata licenziata – ha detto l'uomo, VIktor Kuqi – avremmo chiesto il congedo straordinario biennale retribuito al 100 per cento, cioè tutti gli 800 euro dello stipendio che, però, l'Inps avrebbe rimborsato all'azienda". L'assenza di comunicazioni scritte da parte della Consulmarketing sarà uno dei punti su cui gli avvocati della donna faranno leva davanti ai giudici.

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