Luca Scatà, il poliziotto che ha ucciso il terrorista, è un agente in prova
L'agente di polizia Luca Scatà, 29 anni, di Siracusa è il poliziotto che ha sparato al terrorista Anis Amri, ritenuto esecutore materiale della strage del mercatino di Natale a Berlino, uccidendolo. Si tratta, spiegano fonti del Viminale, di un agente in prova al commissariato di Sesto San Giovanni che operava insieme al collega esperto Christian Movio. Al ventinovenne siciliano sulla sua pagina Facebook sono arrivati subito gli affettuosi saluti di tanti amici siciliani e colleghi che si definiscono «orgogliosi» di lui e del lavoro svolto contro il terrorista individuato stanotte a Sesto. Qualche giorno fa, forse in un momento di malinconia, l'agente scriveva sul suo profilo social: «Solo sulla strada diretta c'è il sole e non ci sono ombre».
La madre: "La polizia è sempre stata il suo sogno"
Dopo lo scontro a fuoco, la paura e l'adrenalina, l'agente in prova ha chiamato cassa: "Ho sentito Luca questa mattina presto. Mi ha chiamato per tranquillizzarmi temendo che avessi sentito alla tv della sparatoria e che fossi preoccupata. Mi ha detto che stava bene". A parlare è la madre, che spiega anche che "la polizia è sempre stata il suo sogno" e ammette che "eravamo preoccupati ma l'abbiamo assecondato. Luca è forte e determinato e noi ne siamo orgogliosi". Anche Giuseppe Scatà, padre di Luca e dipendente comunale di Canicattini Bagni (Siracusa), si mostra orgoglioso del figlio: "Ringrazio Dio che sia vivo. È un ragazzo coraggioso e ha fatto il suo dovere". Quando ricevono la telefonata, l'agente sa solo che ha dovuto sparare sul ragazzo che ha fatto fuoco sul suo collega: "Quando l'abbiamo sentito al telefono stamattina presto – spiega Giuseppe Scatà – non sapeva ancora che il ragazzo morto fosse l'attentatore".
Quando e perché un agente è in prova?
Un agente di polizia è in prova quando ha concluso il corso allievi agenti. C'è un giuramento e da quel momento e fino al termine del corso, fissato a fine anno, i nuovi agenti in prova vengono inviati a completare il percorso formativo presso Uffici e Reparti della Polizia di Stato, ove effettuano un periodo di tirocinio operativo sotto la supervisione di tutor, per evitare che essi si trovino a dover improvvisamente ed immediatamente affrontare da soli le grandi responsabilità che comporta l’esercizio concreto delle qualifiche di agente di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria.