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Lombardia, l’ultima polemica di Fontana col governo: “Stiamo aspettando che arrivi il decreto”

Sugli allegati del Dpcm sulle riaperture previste domani, 18 maggio, si consuma l’ultimo scontro (per ora) tra il governatore lombardo Attilio Fontana e il governo. “Stiamo aspettando che arrivi il decreto del Presidente del Consiglio senza il quale non mi è consentito pubblicare l’ordinanza valida per la nostra regione”, ha scritto nella tarda serata di ieri Fontana. In nottata l’incontro tra governo e regioni che supera l’ultimo ostacolo, con l’inserimento delle linee guida regionali sulla sicurezza nel Dpcm. Attesa a breve l’ordinanza del governatore lombardo.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ultima polemica, per ora, del governatore lombardo Attilio Fontana nei confronti del governo Conte si consuma nella serata di ieri, sabato 16 maggio. Coinvolge, in realtà, anche gli altri presidenti delle regioni italiane. Pochi minuti prima delle 23, quando la conferenza stampa del presidente del Consiglio sulle riaperture previste a partire dal 18 maggio è terminata e si attende di conoscere l'ordinanza regionale i cui contenuti Fontana ha già reso noti, il governatore pubblica su Facebook un messaggio: "Stiamo aspettando che arrivi il decreto del Presidente del Consiglio senza il quale non mi è consentito pubblicare l'ordinanza valida per la nostra regione. Per ora è arrivata una bozza senza gli allegati, dove dovrebbero essere contenute le linee guida per la sicurezza, settore per settore, elaborate dalla Conferenza delle Regioni. Proprio quelle che tutti attendono per sapere come ripartire lunedì, tra poco più di un giorno…".

L'accordo tra governo e regioni trovato solo nella notte

Proprio sulle linee guida sulla sicurezza con i protocolli siglati dall'Inail si è consumato l'ultimo confronto tra il governo e le regioni. A chiarire la questione è stato il governatore della Liguria, Giovanni Toti, con due post su Facebook. Nel primo, scritto dopo la mezzanotte, Toti ha scritto: "Siamo ancora in ufficio perché la Conferenza delle Regioni sta per riunirsi quasi all'una di notte per un confronto urgente con il Premier Conte e il Ministro Boccia. Il Decreto del Presidente del Consiglio che dovrebbe aprire da lunedì la nuova fase del Paese non corrisponde all’accordo politico raggiunto ieri. Le linee guida per la riapertura delle attività commerciali, concordate con le categorie, devono essere chiaramente recepite. Serve un’assunzione di responsabilità e coraggio. Sennò troppi pareri tecnici e troppi cavilli affonderanno l’Italia definitivamente". In sostanza le regioni chiedevano che fossero recepite le linee guida sulla sicurezza concordate tra le regioni nel Dpcm.

La situazione si è sbloccata solo dopo le 3 di notte: "Ore 3 e 20 del mattino – scrive Toti nel suo secondo post -. Finito ora il confronto tra Regioni e Governo sul Decreto che dovrà riaprire l’Italia a partire da lunedì. Nell’accordo le linee guida delle Regioni saranno recepite nel Decreto, in modo da dare sicurezza a tutti gli operatori economici con regole certe e applicabili. Al Paese serve semplicità e chiarezza". Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, a confermare l'accordo: "Nel corso della riunione di questa notte abbiamo svolto un lavoro intenso e molto utile per far ripartire il Paese in sicurezza. L'accordo, che riprende le linee guida delle Regioni per le ordinanze, sancisce ancora una volta la leale collaborazione tra regioni e governo. Ringrazio i presidenti per aver sempre ricercato una soluzione nell'interesse del Paese. Ci stiamo muovendo su un terreno nuovo e, spesso, serve da parte di tutti un'assunzione ulteriore di responsabilità".

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