Lettera dal carcere di Roberto Formigoni: “Grazie per il sostegno e la stima”

Dal carcere di Bollate, un penitenziario modello alle porte di Milano in cui si trova dallo scorso venerdì, l'ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni ha inviato una lettera alla rivista "Tempi", periodico vicino a Comunione e liberazione fondato da Luigi Amicone (oggi consigliere comunale a Milano) e diretto da Emanuele Boffi. Nella missiva l'ex Celeste, condannato in via definitiva a cinque anni e dieci mesi di reclusione per corruzione nell'ambito del caso Maugeri-San Raffaele, ha voluto ringraziare tutti gli amici e le persone – a suo dire tante – che in questi giorni gli hanno espresso il proprio sostegno e la propria stima. Formigoni, uno dei più importanti esponenti di Cl, ha utilizzato il periodico vicino al movimento per rispondere alle lettere, ai telegrammi e alle cartoline che sta ricevendo da quando, venerdì mattina, dopo la sentenza della Cassazione che ha reso definitiva la sua condanna e l'emissione dell'ordine di carcerazione si è presentato spontaneamente a Bollate per iniziare la sua detenzione.
Il testo della lettera
Carissimi amici, grazie per l'abbonamento, per gli articoli e le testimonianze che mi avete inviato! Vi prego di pubblicare, magari anche più di una volta, queste mie parole, perché i messaggi che mi arrivano sono proprio tanti: "Ringrazio tutti gli amici e le persone che in questi giorni mi stanno facendo pervenire lettere, telegrammi, cartoline, mail… di sostegno e di stima. Non riuscirò mai a ringraziarvi personalmente come vorrei – vi ringrazio e vi saluto tutti tramite Tempi. Ciao, Roberto Formigoni".
La postilla: Buon lavoro e buona battaglia
Formigoni ha poi aggiunto una postilla alla lettera: "Comprendete bene che da parte mia ogni parola in più sarebbe fuori luogo. A voi auguro buon lavoro e buona battaglia". Anche il 71enne ex dominus della Lombardia (ha governato la Regione per 18 anni) è naturalmente alle prese con un'importante battaglia per la sua scarcerazione. Formigoni è finito in carcere per via della recente legge anti corruzione varata dal governo, la cosiddetta "Spazzacorrotti" che ha eliminato per chi commette reati contro la pubblica amministrazione la possibilità di accedere a pene alternative al carcere. Gli avvocati di Formigoni hanno però già chiesto la sospensione dell'ordine di carcerazione e la detenzione domiciliare per il loro assistito, anche per via della sua età. La richiesta è già stata respinta dalla procura generale e sarà ora esaminata dalla Corte d'appello.
