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Legnano, aggredito dalla ex: prima dell’acido 800 telefonate al giorno, minacce e foto di bare

Prima dell’aggressione con l’acido dello scorso martedì 7 maggio, Sara, la 38enne adesso in carcere per aver sfigurato l’ex ragazzo a Legnano, nel Milanese, lo aveva perseguitato per mesi con minacce di morte, centinaia di telefonate anonime e insulti sui social network. Tanto che lui, temendo per la propria incolumità, lo scorso 19 aprile l’aveva denunciata per stalking: ma la denuncia non è servita a nulla.
A cura di Francesco Loiacono
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Diciotto giorni: questo il periodo di tempo trascorso dalla denuncia per stalking presentata da un operaio 30enne di Legnano nei confronti della sua ex ragazza all'aggressione con acido compiuta dalla stessa nei confronti del 30enne. Adesso lui è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Legnano, con ustioni di secondo e terzo grado e il rischio di perdere l'occhio destro, colpito dall'acido. Lei invece è stata arrestata dai carabinieri dopo essersi costituita e si trova in carcere.

C'erano tutte le avvisaglie della pericolosità della donna

Della violenta aggressione avvenuta a Legnano, nel Milanese, la sera di martedì 7 maggio colpisce come tutta la vicenda fosse in qualche modo "annunciata". Le avvisaglie della pericolosità della 38enne Sara D.M. c'erano tutte. Il "Corriere della sera" riporta nel dettaglio le minacce subite dal ragazzo durante la loro breve relazione (durata un mese, i due si erano conosciuti in chat) e poi subito dopo: fino a 800 telefonate al giorno da numeri sconosciuti, sms con immagini di bare, espliciti messaggi di morte inviati sui social network attraverso profili falsi. E ancora pedinamenti continui e il danneggiamento dell'auto del 30enne, a cui la donna aveva forato tutte e quattro le ruote.

La denuncia è rimasta inascoltata

Tutti elementi che il 19 aprile scorso avevano spinto l'operaio a sporgere denuncia ai carabinieri di Legnano, affermando di aver dovuto cambiare le proprie abitudini e di temere per l'incolumità propria e dei suoi famigliari. In effetti già in un'occasione la donna aveva minacciato con un coltello il fratello gemello dell'operaio, scambiandolo per il proprio ex amante. La sera dell'aggressione, in via dei Pioppi, nell'auto assieme all'operaio c'era anche il gemello: non è riuscito a impedire che la 38enne lanciasse un bicchiere con dell'acido verso il fratello dal finestrino della vettura. Forse lo avrebbe potuto impedire una giustizia più rapida ed efficace.

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