L’appello del papà di Iuschra, scomparsa a Serle: “Mia figlia è viva, l’hanno rapita”
Da oltre due settimane non si hanno più notizie di Iuschra Gazi, ragazzina autistica dodicenne scomparsa tra i boschi di Serle, nel Bresciano, mentre era in gita con un'associazione. Le ricerche a tappeto disposte dalla prefettura, che hanno visto impegnati oltre mille soccorritori, unità cinofile, elicotteri e droni con telecamere termiche, non hanno portato a nessun risultato e sono state interrotte: resta solo un presidio sull'Altopiano di Cariadeghe, zona con un'elevata presenza di grotte, per le eventuali segnalazioni di escursionisti e turisti. C'è però una persona che non si rassegna al fatto che Iuschra possa essere scomparsa nel nulla: è il padre della bambina, Mdliton Gazi. L'uomo, che ha trascorso nel campo base dei soccorsi la maggior parte delle sue notti a partire dal 19 luglio, giorno della scomparsa della figlia, sembra aver maturato una convinzione: "Sono convinto che sia stata rapita, portata via da qualcuno, ma non so da chi".
Al momento però non sembrano esserci elementi tali da poter supportare le ipotesi del padre: la magistratura bresciana, che sul caso della ragazzina scomparsa ha aperto un'inchiesta anche per accertare eventuali responsabilità nella scomparsa da parte degli educatori dell'associazione, non ha trovato alcuna pista valida. L'unico appiglio sono le dichiarazioni di un residente della zona, che afferma di aver incontrato la bambina il 20 luglio in un'area diversa da quella in cui si sono concentrate le ricerche. Certo, l'ipotesi che una bambina possa essere scomparsa nel nulla non può essere contemplata da un papà: "Non può essere svanita, bisogna cercare ancora", aveva detto l'uomo alcuni giorni fa alle telecamere del format di Fanpage.it "Dove sei?". Alle 18 di oggi la comunità bengalese di Brescia, alla quale la famiglia di Iuschra appartiene, si unirà alla richiesta del padre della ragazzina, manifestando nel centro della città per chiedere che le ricerche vengano riprese.