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La Terra dei Fuochi è sotto casa vostra

L’operazione dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Milano, che hanno sgominato una organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti, ci ricorda che la Terra dei Fuochi in realtà ce l’abbiamo tutti vicino a casa, che sia roba di mafia, di cattiva imprenditoria o di tutte e due le cose assieme. E sarebbe ora di accorgersene.
A cura di Giulio Cavalli
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Duecento carabinieri impegnati. Duecento. Diecimila tonnellate di rifiuti smaltiti illegalmente. Diecimila. Sono i numeri dell'imponente operazione dei militari del Noe, ma soprattutto sono i numeri di un Nord che nonostante gli sforzi delle forze dell'ordine e della magistratura continua a credere che la Terra dei Fuochi sia un problema campano o al massimo tutto meridionale, qualcosa che devono sbrogliarsi loro, auspicando una sorta di secessione delle responsabilità che sembra più una pilatesca lavata di mani che una reale presa di coscienza delle responsabilità.

I rifiuti, vero business della criminalità organizzata

Che i rifiuti siano il vero grande business delle associazioni criminali (dopo la cocaina) lo dicono da anni ormai i pentiti di qualsiasi tipo di mafia (che sia Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta o Sacra Corona Unita) e che il nord sia il nuovo Eldorado non solo per quanto riguarda i rapporti con gli imprenditori, ma anche per gli sversamenti, è qualcosa che ormai dovrebbe essere noto a tutti. Dovrebbe e invece no. Perché ci siamo dimenticati in fretta di ciò che successe nel quartiere Santa Giulia a Milano (sversamenti su un terreno che avrebbe dovuto ospitare un intero nuovo quartiere tra cui un asilo) e perché ci siamo dimenticati che sulla questione cave in mano alla mafia calabrese già le ultime operazioni hanno parlato chiaramente.

Sconcerta l'immobilismo di politica e società civile

La cosa che sconcerta di più però è l'immobilismo con cui la politica e una parte della società civile accolgano queste maxi operazioni, incapaci di suscitare il benché minimo segnale di sdegno, riempiendosi le parole di memoria passata e poca memoria praticata. Ci sono, nelle ultime grandi opere lombarde, problemi di rifiuti pericolosi interrati sotto le strade e questione di cemento depotenziato (lo dicono i pochi, giornalisticamente inascoltati, pentiti di ‘Ndrangheta) che stanno segnando il passo in una regione che, vedrete, anche su questo si sveglierà all'improvviso quando ormai sarà troppo tardi.

In Lombardia non ci sono solo reati "puliti"

A forza di parlare di colletti bianchi della mafia più di qualcuno (e di molto importante) si è fatto l'idea che in Lombardia si consumino solo i reati puliti, quelli che non si vedono, non si sentono, sparano poco, non disturbano l'onore e la quiete regionale eppure la radicalizzazione della ‘Ndrangheta in primis (lo dice anche la Commissione Antimafia) ha già evidenziato come tutto avvenga esattamente come al sud, forse con una maggiore attenzione a creare reti consolidate che non si ritrovino a fare troppo casino tra di loro (del resto è sempre la mamma Calabria che decide) ma con le stesse modalità. Per questo la Terra dei Fuochi in realtà ce l'abbiamo tutti vicino a casa, che sia roba di mafia, di cattiva imprenditoria o di tutte e due le cose assieme. E sarebbe ora di accorgersene.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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