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La parabola di Proto: da lupo di Wall Street in salsa milanese all’accusa per truffa

L’ultima accusa è quella di aver truffato una donna, per di più malata, per 300mila euro. Il “finanziere” Alessandro Proto è l’archetipo di un modo di fare furbescamente l’imprenditore con i soldi degli altri. Vorrebbe essere il lupo di Wall Street in salsa milanese e invece finisce, come in questo caso, col venire smascherato. Ma tornerà, ancora. E troverà sempre qualcuno disposto a dargli retta. Vedrete.
A cura di Giulio Cavalli
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L'ultima accusa non ha niente di interessante, nessun nome di vip, nessuna località da miliardario e anche lui sembra avere perso la sua solita lucentezza: il finanziere Alessandro Proto (che non ha mai fatto finanza eppure chissà perché si è meritato questo appellativo) è stato accusato di avere truffato una donna (tra l'altro gravemente malata) per ben 130mila euro. Ora l'eventuale processo ci dirà come sono andate le cose, ma Alessandro Proto è l'archetipo di un modo di fare furbescamente l'imprenditore con i soldi degli altri senza nessuna realizzazione alle spalle, con la fedina penale che non gli impedisce di esibirsi con disinvoltura nella Milano da bere e nel mondo della finanza come davvero fosse uno da prendere sul serio. Di lui un suo ex collaboratore raccontò che riusciva ad avere debiti addirittura con l'edicola che gli forniva i giornali, 300 euro all'egiziano che gli faceva le pulizie e 600 euro al ristorante dove pranzava abitualmente. Alessandro Proto è così: rientra nella schiera di quelli che fanno la bella vita senza curarsi delle cause e degli effetti, come se il mondo tutto intorno gli scivolasse addosso.

I comunicati stampa su operazioni mai avvenute

Del resto, tanto per capirci, è lo stesso Proto che per anni ha inondato i giornali con i megalomani comunicati stampa di operazioni mai avvenute (e mai nemmeno state in essere) che vedevano nell'ordine coinvolti Cristiano Ronaldo, Donald Trump e un'altra infinita serie di vip per la vendita o l'acquisizione di ville milionarie che probabilmente lui non ha nemmeno visto in cartolina. I tre anni e mezzo di condanna che ha già patteggiato per aggiotaggio e truffa non ne hanno evidentemente limato il carattere e fa niente se nessuna delle redazioni dei giornali ha mai fatto un mea culpa per avere inventato un personaggio che meriterebbe di stare nei silenziosi bassifondi dove operano i furbi. "Una notizia è vera fino a prova contraria", è solito dire Proto ai giornali che lo intervistano (perché sì, lo intervistano, anche) vantandosi di essere forse l'antesignano dei creatori delle fake news in campo finanziario e alludendo alle verifiche mai fatte sui suoi affari fasulli annunciati e mai conclusi. E non è un caso che lui stesso lo riconosca: "Non esiste nessun altro al mondo che riesca, come fa Proto Group, a farsi così tanta pubblicità a costo zero". A lui del resto gli basta la sua fervente immaginazione, un computer, un indirizzario di mail e tanta fantasia. I soldi, come al solito, sono quelli degli altri. Perché Proto è così: vorrebbe essere il lupo di Wall Street in salsa milanese e invece finisce, come in questo caso, col venire smascherato. Ma tornerà, ancora. E troverà sempre qualcuno disposto a dargli retta. Vedrete.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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