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L’anziano picchiato sotto casa a Milano è in coma: aveva fatto installare lui la telecamera

È ancora in coma in condizioni stabili ma gravissime Umberto D.Z., il pensionato 78enne aggredito e rapinato venerdì mattina davanti al portone di casa in via dei Valtorta, a Milano. Il suo aggressore, un 29enne con precedenti, è stato fermato grazie alle immagini di una telecamera di sorveglianza che proprio l’anziano, ingegnere in pensione, aveva fatto installare nel palazzo.
A cura di Francesco Loiacono
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Per il quarto giorno consecutivo Umberto D.Z., pensionato 78enne residente in via dei Valtorta a Milano, è ricoverato in coma in un ospedale milanese. A farlo finire in condizioni "stabili ma gravissime" su un letto d'ospedale sarebbe stato un rapinatore romeno di 29 anni, C.C., con una lunga lista di precedenti alle spalle. Per un amaro scherzo del destino, il 29enne è stato rintracciato e fermato dalla polizia grazie alle immagini di una telecamera di sorveglianza che proprio il 78enne, ingegnere in pensione, aveva fatto installare nello stabile. L'occhio elettronico, posizionato all'interno dell'androne di ingresso della palazzina, ha ripreso la violenza spropositata dell'aggressore del 78enne: venerdì mattina il rapinatore, riconoscibile grazie a delle scarpe da ginnastica rosse, si era appostato fuori dal portone per aspettare la sua vittima. Quando l'anziano è rientrato, con una busta della spesa in mano, il malvivente gli si è parato davanti e, apparentemente senza parlare, gli ha sferrato due pugni in rapida successione al volto. L'anziano probabilmente non si è nemmeno reso conto di quanto gli stesse accadendo: è stramazzato al suolo, battendo con forza la testa per terra e perdendo i sensi. Mentre era a terra il rapinatore ha cercato nelle tasche il portafogli, ha preso poche banconote ed è fuggito.

Le indagini sono scattate in leggero ritardo in quanto all'inizio si sospettava che l'anziano fosse rimasto vittima di un malore. Solo in seguito si è fatta strada l'ipotesi della rapina: l'analisi delle immagini della telecamera hanno fugato ogni dubbio e portato gli investigatori della squadra mobile e della squadra omicidi a condurre un'inchiesta lampo, che nel giro di una giornata (sabato) si è chiusa con l'individuazione del presunto responsabile. Adesso il 29enne, personaggio già noto della zona con precedenti per lesioni e rapina – elemento che ha già provocato numerose polemiche, alimentate anche dalla nazionalità dell'aggressore – è in carcere, in attesa della convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari: l'accusa per lui è di tentato omicidio.

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