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Frecciarossa deragliato a Lodi

Incidente treno Lodi: ascoltati gli operai che hanno fatto lavori di manutenzione su scambio

Sono stati ascoltati gli operai che hanno effettuato i lavori di manutenzione allo scambio ferroviario che ha causato il deragliamento del treno Frecciarossa nel Lodigiano: sull’incidente ferroviario intanto è stata aperta un’inchiesta per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime. Il deragliamento è avvenuto questa mattina tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano alle 5.35 e ha provocato la morte di due macchinisti e il ferimento di 31 persone. Il fascicolo aperto in procura a Lodi al momento è contro ignoti.
A cura di Chiara Ammendola
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Il treno Frecciarossa deragliato a Lodi
Il treno Frecciarossa deragliato a Lodi
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Sono stati individuati e ascoltati dagli inquirenti gli operai che hanno effettuato i lavori di manutenzione allo scambio ferroviario che ha causato il deragliamento del treno Frecciarossa questa mattina a Lodi e la successiva morte di due macchinisti oltre al ferimento di 31 persone. Gli operai, identificati dagli agenti della Polfer avrebbero operato sulla linea poche ore prima del deragliamento del treno: agli inquirenti avrebbero detto di aver svolto correttamente il lavoro. Secondo la procura Lodi, che ha aperto un'inchiesta per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime in seguito all'incidente avvenuto tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano alle 5.35, il treno è "deragliato all'altezza di uno scambio che doveva essere posto in una certa posizione e così non era".

Inquirenti ascoltano due dipendenti Rfi

Intanto proseguono senza sosta i rilievi da parte di tecnici e forze dell'ordine per tentare di ricostruire l'accaduto e capire cosa abbia provocato il tragico incidente costato la vita al 51enne Giuseppe Cicciù e al 59enne Mario Dicuonzo. In queste ore è in corso un incontro tra le Organizzazioni Sindacali Nazionali e il Gruppo Fs di monitoraggio: "Sono in corso gli accertamenti della magistratura e delle aziende coinvolte, non ci pronunciamo sulle cause del disastro ci limitiamo a dire che riteniamo utile un ripensamento del ciclo di produzione e manutenzione – ha fatto sapere Luca Stanzione, Segretario Generale Filt Cgil – per ridurre al minimo il rischio di incidenti, aumentando i controlli e investendo in ricerca". Due persone, entrambe dipendenti di Rfi, Rete Ferroviaria Italia, sono state sentite dagli inquirenti nell'ambito dell'indagine aperta questa mattina: uno di loro sarebbe stato sentito sul luogo dell'incidente, un altro invece a Piacenza. Altre audizioni sono previste in queste ore. Delle indagini si sta occupando la Digifema, ovvero la Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime del ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ha l'obbligo di svolgere indagini a seguito di incidenti gravi per fornire raccomandazioni finalizzate al miglioramento della sicurezza ferroviaria e alla prevenzione di incidenti, e può indagare sugli incidenti e sugli inconvenienti che, in condizioni diverse, avrebbero potuto determinare incidenti gravi.

I corpi dei due macchinisti sbalzati all'esterno del treno

Stando alle primissime ricostruzioni, almeno due vagoni e la motrice si sarebbero ribaltati: secondo le forze dell'ordine la motrice sarebbe uscita completamente dai binari e sarebbe finita prima contro un carrello e poi contro una palazzina delle ferrovie. Il resto del convoglio, invece, avrebbe proseguito la corsa per diversi metri, con la seconda carrozza che si sarebbe poi ribaltata. Nella casa cantonale, fortunatamente, non c'era nessuno perché gli operai solitamente all'interno avevano smontato da poco dal turno lavorativo. Secondo quanto ricostruito finora dai vigili del fuoco intervenuti sul luogo dell'incidente subito dopo il deragliamenti, i due macchinisti morti nel disastro ferroviario "erano già fuori dal treno", entrambi ormai senza vita, all'arrivo dei pompieri: "I due sono morti sul colpo; uno era più vicino al treno, l'altro sbalzato per una "cinquantina di metri – ha spiegato  il comandante dei vigili del Fuoco di Lodi, Giuseppe Di Maria – i feriti invece sono usciti dal treno con le proprie gambe".

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