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Frecciarossa deragliato a Lodi

Treno deragliato, procura Lodi: “Scambio non era nella posizione giusta, ipotesi errore umano”

Il Frecciarossa 9595 è “deragliato all’altezza di uno scambio che doveva essere posto in una certa posizione e così non era”. Lo ha detto il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, parlando dell’incidente a un treno ad alta velocità questa mattina nel Lodigiano in cui hanno perso la vita i due macchinisti e 31 persone sono rimaste ferite. Lo scambio che sarebbe stato sistemato in modo non corretto provocando lo svio della motrice. Gli inquirenti lodigiani escludono la possibilità di un attentato o un sabotaggio. Resta quindi la pista di “un errore umano che potrebbe essere legato a errori di manutenzione”. Il lavori erano affidati a personale interno.
A cura di Simone Gorla
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Il Frecciarossa 9595 è "deragliato all'altezza di uno scambio che doveva essere posto in una certa posizione e così non era". Lo ha detto il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, nel corso della conferenza stampa convocata per fare il punto sulle indagini sull'incidente a un treno ad alta velocità questa mattina nel Lodigiano in cui hanno perso la vita i due macchinisti e 31 persone sono rimaste ferite. Il mezzo viaggiava a 298 chilometri orari in quel tratto di rettilineo, uno di quelli considerati più sicuri sulla rete ferroviaria italiana.

Lo scambio non era al suo posto: indagini sulla manutenzione

Già nelle prime ore dopo lo schianto era stato ipotizzato un errore nei lavori di manutenzione avvenuti la scorsa notte nella posa di un deviatoio. Lo scambio che sarebbe stato sistemato in modo non corretto provocando lo svio della motrice. "Sapete che ci sono state attività di manutenzione in quel tratto, stiamo cercando di capire quali attività sono state svolte e che tipo di nesso ci sia tra questa attività e il verificarsi del disastro. Questa è una delle ipotesi, le verifichiamo tutte", ha spiegato il capo della procura lodigiana parlando con i giornalisti, che ha detto di escludere solo la possibilità di un attentato o un sabotaggio. L'incidente non sarebbe stato quindi provocato da un atto "volontario".

Ipotesi di un errore umano: "Qualcosa era rotto"

Resta quindi la pista di "un errore umano che potrebbe essere legato a errori di manutenzione", ed è su questa che gli inquirenti si stanno concentrando. La manutenzione era affidata a personale interno e non a una ditta in appalto. "I lavori vengono fatti perché qualcosa si è rotto, se no non c'è motivo per essere lì alle 4 e mezza del mattino", ha sottolineato il procuratore, sottolineando che "se lo scambio fosse stato dritto il treno non sarebbe deragliato, non è difficile da capire". Ciò significa che lo scambio "non era nella posizione che doveva garantire la libera percorrenza del treno". Gli investigatori hanno recuperato la scatola nera del treno che registra tutte le operazioni salienti che svolge il macchinista.

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