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Inchiesta Expo, archiviata l’accusa di turbativa d’asta per il sindaco Beppe Sala

Il giudice per l’udienza preliminare di Milano, Giovanna Campanile, ha disposto l’archiviazione dell’accusa di turbativa d’asta per l’attuale sindaco di Milano, Beppe Sala. Il primo cittadino, nelle vesti di ex commissario unico di Expo 2015, è già a processo per falso nell’ambito dell’inchiesta sulla Piastra dei servizi. In merito a un altro appalto relativo all’Esposizione universale, la fornitura del verde, Sala era accusato di abuso d’ufficio e turbativa d’asta: adesso la seconda accusa è caduta, mentre sulla prima si attende l’esito del ricorso della procura generale contro il proscioglimento deciso dal gup.
A cura di Francesco Loiacono
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Un'accusa in meno per l'attuale sindaco di Milano, Beppe Sala. Il primo cittadino è a processo per falso nell'ambito dell'inchiesta sulla Piastra di Expo, l'appalto più importante della manifestazione che si tenne a Milano da maggio a ottobre del 2015 e di cui Sala è stato commissario unico per il governo e amministratore delegato. Oltre a quest'accusa, per cui il sindaco aveva chiesto di essere processato con rito immediato, la procura generale aveva contestato altre due ipotesi di reato all'ex ad della società Expo: turbativa d'asta e abuso d'ufficio, entrambe collegate a un altro appalto dell'Esposizione universale, la fornitura del verde (alberi e piante) per il sito espositivo di Rho-Pero. La stessa procura generale (che aveva avocato a sé le inchieste dalla procura della Repubblica), aveva però chiesto l'archiviazione della posizione del sindaco per quanto riguarda la turbativa d'asta: archiviazione che adesso è stata disposta dal giudice per l'udienza preliminare di Milano, Giovanna Campanile.

Continua ad aleggiare sulla testa dell'attuale sindaco di Milano la possibilità di essere processato per abuso d'ufficio: lo stesso gup a marzo di quest'anno aveva infatti disposto il proscioglimento di Sala, contro cui però a giugno i procuratori generali hanno fatto ricorso in appello. Sulla vicenda dell'affidamento diretto delle forniture del verde alla ditta Mantovani, Sala si era già difeso in più occasioni: "Abbiamo fatto un affidamento diretto a Mantovani dopo aver avuto un parere tecnico esterno dalla società MM, che ci ha dato un prezzo e Mantovani ci ha garantito anche uno sconto – aveva detto il sindaco a febbraio all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti – Però, lo ripeto, io faccio il mio mestiere e starò in attesa del giudizio. Spero di non venire rinviato a giudizio, ma se così fosse sarò ovviamente pronto ad affrontare la questione".

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