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Incendio in un palazzo di 14 piani in via Quarenghi, a Milano: evacuato lo stabile

Fiamme in un appartamento in via Quarenghi, a Milano. L’incendio è divampato nel pomeriggio per cause da accertare in un palazzo di 14 piani, evacuato. Al lavoro i vigili del fuoco del comando provinciale di Milano, con diversi mezzi. Venti persone sono state medicate sul posto dal 118.
A cura di Francesco Loiacono
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Fiamme in un palazzo di 14 piani a Milano. Nel pomeriggio, attorno alle 16.40, un incendio è divampato all'interno di un'abitazione al terzo piano di un palazzo in via Quarenghi, in zona Bonola, al civico 37. Diversi i mezzi dei vigili del fuoco del comando provinciale di Milano intervenuti sul posto: tra questi anche un'autoscala con la quale i pompieri hanno raggiunto le finestre dell'appartamento in fiamme, cercando di domare il rogo. Non sono ancora chiare le cause del rogo, né se vi siano persone rimaste bloccate all'interno della casa, da cui ha continuato a fuoriuscire molto fumo anche dopo l'intervento dei pompieri. Sul posto sono presenti anche i paramedici del 118, agenti della polizia locale e carabinieri. Il palazzo è stato evacuato e 20 persone sono state medicate sul posto: nessuno, almeno nell'immediatezza dei trasporti, è stato trasportato in ospedale.

Due settimane fa l'incendio a Quarto Oggiaro, in cui morì il 13enne Haitam

L'incendio è avvenuto non lontano da Quarto Oggiaro, dove lo scorso 14 febbraio un violento rogo causò la morte di un ragazzino di 13 anni, Haitam Errafi. In quella circostanza le fiamme sarebbero partite – ma sono in corso indagini della magistratura – da una caldaia esplosa al decimo piano del palazzo, che ne conta complessivamente 14, proprio come il palazzo in cui si è verificato l'incendio odierno. Haitam abitava all'undicesimo piano: preso dal panico si era infilato nella vasca da bagno piena d'acqua, ma era rimasto intossicato dal fumo. Il ragazzino, trasportato d'urgenza in ospedale, era stato tenuto in vita artificialmente da un macchinario: il mattino successivo i medici avevano dichiarato la morte cerebrale.

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