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Incendio al decimo piano di un palazzo a Milano: gravissimo un ragazzino, 13 intossicati

Incendio al decimo piano di un palazzo in via Cogne, zona Quarto Oggiaro a Milano. Le fiamme sono partite da un appartamento e hanno causato un’alta colonna di fumo nero. Sul posto sette squadre dei vigili del fuoco. Alcuni condomini sono stati evacuati: un ragazzino di 13 anni è in fin di vita, altre 13 persone sono rimaste intossicate lievemente.
A cura di Francesco Loiacono
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L'incendio in via Cogne (foto di Paoletta Divina via Facebook)
L'incendio in via Cogne (foto di Paoletta Divina via Facebook)

Paura a Milano nella tarda mattinata di oggi a causa di un incendio divampato all'interno di un palazzo di quattordici piani al civico 20 di via Cogne. Le fiamme sono partite da un appartamento che si trova al decimo piano del palazzo, un grosso edificio che si trova nel quartiere di Quarto Oggiaro. Non sono chiare le cause del rogo, che ha provocato un'alta colonna di fumo nero visibile da grande distanza, causando grande apprensione tra i residenti della zona. Sul posto sono intervenute sette squadre dei vigili del fuoco, impegnate a lungo a spegnere le fiamme: dopo ore le operazioni erano ancora in corso e i pompieri stavano evacuando gli ultimi residenti che si trovavano nello stabile, dopo aver tratto in salvo con un'autoscala, dalla finestra, l'ultima persona che chiedeva aiuto nel palazzo.

Un ragazzino di 13 anni è grave, 13 gli intossicati

Una volta messo in sicurezza lo stabile, si è potuto stilare il bilancio finale del grave incendio: un ragazzino di 13 anni è purtroppo ricoverato in fin di vita all'ospedale Sacco, mentre altre 13 persone sono rimaste intossicate, ma le loro condizioni non destano preoccupazione. Tre, invece, le persone che sarebbero rimaste intrappolate dalle fiamme e sono state tratte in salvo dai pompieri: erano rimaste bloccate all'undicesimo piano. Tra queste c'è proprio il ragazzino, che abitava nell'appartamento proprio sopra a quello in cui è divampato il rogo. Non ha riportato ustioni, ma una fortissima intossicazione: i vigili del fuoco hanno riferito che, quando sono entrati nell'appartamento, le visiere dei caschi si sono sciolte per il calore. Nei primi istanti non si sapeva ancora se vi fossero persone rimaste intrappolate all'interno dell'appartamento andato a fuoco o nelle abitazioni attigue: per questo motivo i vigili del fuoco, ostacolati dalla presenza del fumo, hanno aperto tutti gli appartamenti chiusi per verificare che non vi fossero persone prive di sensi all'interno.

Una vicina: Ho sentito il rumore di una caldaia che esplodeva

Una donna che abita vicino all'appartamento da cui sono partite le fiamme, e che ha voluto restare anonima, a un reporter di Fanpage.it presente sul posto ha rivelato: "Ho sentito il rumore di una caldaia che esplodeva". Potrebbe essere questa dunque la causa dell'incendio il cui bilancio è già grave, ma che poteva trasformarsi in una carneficina.

L'incendio nel palazzo in cui è stato ucciso l'ex calciatore Andrea La Rosa

Sul posto, per monitorare la situazione, è intervenuto anche il presidente del Consiglio di municipio 8, Fabio Galesi. Il drammatico incendio, le cui cause dovranno essere chiarite, tocca da vicino il quartiere, anche perché è avvenuto nello stesso palazzo in cui si è consumato l'omicidio dell'ex calciatore Andrea La Rosa, del cui delitto sono accusati l'amico Raffaele Rullo e la madre di quest'ultimo, Antonietta Biancaniello, attualmente in carcere.

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