Incendio al deposito di rifiuti, rientrato l’allarme diossina. Il prefetto di Pavia: “Mappare siti a rischio”
Dopo la paura delle prime ore, l'allarme ambientale sembra essere rientrato. Ma nel Pavese, dove la sera del 3 gennaio è andato a fuoco un deposito abusivo di rifiuti, resta alto il timore di nuovi roghi tossici. Tanto che il prefetto di Pavia, Attilio Visconti, ha disposto di mappare tutti i siti e i depositi della Provincia considerati a rischio, per poter intervenire prima che le fiamme mettano a rischio la salute dei cittadini. Così come è avvenuto a Corteolona, comune in cui si trova il capannone abbandonato andato a fuoco la sera del 3 gennaio. Le rilevazioni dell'Arpa (agenzia regionale per la protezione ambientale), parlano chiaro: nelle ore immediatamente successive al rogo (dalle 22.30 di mercoledì 3 gennaio alle 10.30 del giorno successivo), nell'area interessata dall'incendio (cioè la zona di Cascina San Giuseppe, frazione che si trova tra i comuni di Corteolona e Inverno), i valori di diossina hanno sfiorato i 12 picogrammi equivalenti per metro cubo. Ben al di là della soglia di attenzione fissata a 0,25 picogrammi per metro cubo.
Nelle ore successive al rogo la diossina era a livelli preoccupanti
Il picco è probabilmente dovuto al materiale bruciato: pneumatici e sostanze plastiche, accumulate nel capannone nonostante la struttura risultasse ufficialmente abbandonata. I sindaci dei Comuni vicini alla discarica hanno adombrato la possibile presenza della criminalità organizzata dietro il sospetto via vai di camion dal deposito abbandonato: un aspetto su cui dovrà far luce la magistratura, che sta indagando con l'ipotesi di reato di incendio doloso. Nel frattempo, i dati relativi al secondo campionamento dell'aria, effettuato tra il 4 e il 5 gennaio, hanno restituito un po' di tranquillità agli abitanti della zona: i valori di diossina sono infatti ritornati sotto la soglia. Un abbassamento che rientra nella norma, secondo l'Arpa: "L'incendio scoppiato a Corteolona la sera del tre gennaio ha avuto, come capita di solito in eventi di simile portata, un impatto significativo sulla qualità dell'aria solo nelle primissime ore ma, al momento dello spegnimento, la mattina del 4 gennaio, la situazione è tornata immediatamente nei parametri indicati dall'Organizzazione mondiale della sanità". La sfida, adesso, è però quella di evitare nuovi roghi tossici, una piaga che sembra colpire in particolare proprio la provincia di Pavia: il 6 settembre dello scorso anno era toccato a un deposito di rifiuti a Mortara.