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Covid 19

In provincia di Milano superati i 10000 casi di Coronavirus: e in città i contagi non rallentano

C’è una città dove il Coronavirus non mostra chiari segni di rallentamento: è Milano, che detiene il non invidiabile primato italiano di città col maggior numero di positivi, oltre 4000. L’incremento giornaliero oggi, 2 aprile, è stato di 203 casi, superiore a quello di ieri. Mentre in tutta la provincia i contagi hanno superato i 10000.
A cura di Francesco Loiacono
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Non si può abbassare la guardia. Lo continuano a ripetere in tanti, adesso che da alcuni giorni la tendenza dei nuovi casi di Coronavirus sembra essere stabile, e pare ormai che si sia raggiunto quel plateau, quel pianoro, da cui poi dovrebbe iniziare, si spera, la discesa. Eppure, parlare adesso di riapertura appare davvero prematuro: e lo dimostra un focus su ciò che sta avvenendo a Milano, la città che detiene il non invidiabile primato di casi di Covid-19 in tutta Italia. I contagi totali nel capoluogo lombardo hanno superato quota 4000: sono 4018, secondo quanto comunicato nella giornata odierna, 2 aprile, dal vice presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala. A far preoccupare è però soprattutto un altro dato: e cioè il fatto che, oggi, l'incremento giornaliero dei casi sia stato di 203, contro i 159 di ieri rispetto a martedì.

Da Milano i segnali non sono ancora positivi: la battaglia non è vinta

È vero, lo abbiamo più volte ripetuto, che i dati "nudi e crudi" comunicati da Palazzo Lombardia non sono molto significativi: i numero sono influenzati da molte variabili (ad esempio il numero di tamponi effettuati) e da sempre più interlocutori vengono giudicati inutili. Eppure, anche semplicemente comparando quegli stessi dati, emerge la necessità di non cantare vittoria e di non abbandonarsi a facili entusiasmi: quella che è stata definita la "battaglia di Milano" non è vinta, il capoluogo lombardo è ancora pienamente impegnato nella lotta contro il nemico invisibile. La città si è dotata di nuove strutture – come l'ospedale in Fiera – che sicuramente potranno essere d'aiuto. Ma ci sono altri indicatori – come l'incremento statistico di decessi a marzo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso – che non lasciano tranquilli: "Abbiamo osservato un incremento notevole, anche a causa dei decessi più che raddoppiati tra gli ospiti delle Rsa cittadine e nelle abitazioni private", ha spiegato oggi l’assessore ai Servizi civici Roberta Cocco annunciando la chiusura del forno crematorio di Lambrate per via dell'elevato numero di salme in attesa di cremazione.

Insomma, per Milano più che per altre città l'appello a prestare la massima attenzione a continuare a rispettare tutte le misure per contenere il contagio da Coronavirus deve essere ascoltato. Bisogna fare di tutto affinché il numero di nuovi contagi, che in tutta l'Area metropolitana ha sfondato i 10000 casi (10004) rallenti, e possa iniziare la discesa. Nessun allentamento delle misure, adesso: Milano, e l'Italia, non se lo possono permettere.

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