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Il primo caffè post lockdown a Milano: “Ha il sapore della speranza”

Nel primo giorno della Fase 2 a Milano molti cittadini sono tornati a riassaporare dopo circa due mesi il gusto di un caffè al bar, anche se rigorosamente da asporto. “Ha il sapore della speranza di ritornare alla normalità”, racconta a Fanpage.it una delle tante lavoratrici rientrate in occasione della fine del lockdown.
A cura di Redazione Milano
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Un sorso di speranza, quella di tornare, se non alla normalità, almeno a una nuova normalità. È quello che molti milanesi hanno fatto oggi, tornando a riassaporare un caffè preparato da un bar. Da oggi, lunedì 4 maggio, gli esercizi pubblici a Milano hanno potuto riprendere l'attività, anche se solo da asporto: niente sosta al bancone, dunque, ma la possibilità di poter ordinare e poi consumare per strada un caffè preparato con tutti i crismi. Per molti tra i cittadini che quest'oggi sono tornati al lavoro, l'occasione di poter gustare un caffè preparato con la macchinetta del bar è stata un'emozione forte: "Una meraviglia", dice un passante intercettato dai giornalisti di Fanpage.it, sottolineando come il periodo di isolamento forzato in casa abbia fatto apprezzare quelle "piccole cose gradevoli" di cui è fatta la nostra vita.

L'ideale sarebbe mettersi al bancone a chiacchierare, però pazienza

"Ha il sapore della speranza di ritornare alla normalità", dice invece una ragazza che lavora in Atm, l'azienda dei trasporti milanesi, e che oggi in concomitanza con la ripresa dell'operatività al 100 per cento del servizio di trasporto pubblico è tornata al lavoro dopo quasi due mesi. Così come ha ripreso a lavorare anche un chiosco bar alla stazione Cadorna, che dalla vetrina fronte strada è tornato a servire il caffè, sempre rigorosamente da asporto, ai propri clienti: "Tanta gente è rimasta contenta perché erano due mesi che non prendeva un caffè", racconta la titolare, che in questa lunga pausa non ha dimenticato come preparare un buon caffè. L'emergenza coronavirus non è ancora passata, e le accortezze da rispettare sono ancora tante: "L'ideale sarebbe mettersi al bancone a chiacchierare – dice uno degli avventori che questa mattina si sono concessi il primo caffè dopo due mesi -Però pazienza. Bisogna aspettare ancora un po' di tempo. Abbiamo aspettato tanto, aspettiamo ancora".

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