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Il “colpo di pennello” dell’assessore Rozza: contro l’arroganza serve altra arroganza?

Dopo la pennellata con cui l’assessore milanese Carmela Rozza ha sporcato un’auto in divieto di sosta, ci si interroga sull’opportunità di un gesto che è tanto più pericoloso perché arriva da un politico. Che dovrebbe rispettare sempre e comunque la legge e non abbandonarsi all’idea di farsi giustizia da sé. Carmela Rozza ha comunque chiesto scusa per il gesto.
A cura di Francesco Loiacono
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All'indomani della "pennellata" dell'assessore Carmela Rozza a una macchina in divieto di sosta davanti a una scuola sorgono due domande: davvero per combattere l'arroganza serve un gesto altrettanto arrogante? E può un politico dimenticare il suo ruolo pubblico e lasciarsi andare a un gesto tanto pericoloso e "di pancia" come il volersi fare giustizia da sé?

Rozza: "Un atto di ribellione a un gesto di arroganza"

Per chi non sapesse i fatti un breve riassunto: ieri l'assessore ai Lavori pubblici di Milano, impegnata nel "cleaning day" presso alcune scuole cittadine (la pulizia dei muri degli edifici scolastici da scritte e imbrattamenti), ha pensato bene di "imbrattare" a sua volta un'auto parcheggiata in un clamoroso divieto di sosta vicino a un muro. Nessuna scusante per l'automobilista (non rintracciato): si è infilato su un marciapiede entrando da uno scivolo dei disabili e ha ostacolato il lavoro dei volontari. Per questo è stato giustamente multato: lo prevede la legge. Ha deciso di andare invece oltre la legge l'assessore Rozza, una degli esponenti della giunta Pisapia che per prima si è schierata con il candidato sindaco Beppe Sala. Con rullo e vernice ha "pitturato" la fiancata dell'automobile in questione: "La pennellata è stato un atto di ribellione ad un gesto di arroganza cui purtroppo continuiamo ad assistere ogni giorno", ha dichiarato l'assessore con una nota stampa.

Sala: "Gesto inappropriato"

C'è da dire che subito la politica ha preso le distanze dal gesto della Rozza. Non solo il centrodestra, le cui polemiche suonano un po' incoerenti considerando il fatto che tra i loro candidati al Consiglio comunale hanno un "paladino" della giustizia fai da te, quel Francesco Sicignano che sparò a un ladro nella sua villetta di Vaprio d'Adda, uccidendolo. Anche lo stesso Beppe Sala ha parlato di gesto inappropriato: "Noi dobbiamo dare esempi positivi, sempre e comunque".

Resta il fatto che dall'assessore Rozza, a proposito di arroganza, non sono ancora arrivate delle scuse ufficiali per il suo gesto. Così, della pennellata rischia di rimanere una traccia. Non quella della pittura (la vernice ad acqua è stata subito rimossa dagli stessi volontari che stavano pulendo i muri della scuola, ha precisato l'assessore), ma quella simbolica, ben più pesante: i cittadini milanesi potranno da adesso in poi armarsi di pennelli e andare in giro a verniciare chi si macchia di comportamenti arroganti. Chissà, magari così Milano potrebbe anche diventare più colorata: soprattutto alcuni suoi politici.

Le scuse dell'assessore

Precisazione: Con una lettera aperta inviata dopo la pubblicazione dell'articolo, l'assessore Carmela Rozza si è scusata per il suo gesto: "Riconosco che il mio gesto non si concilia con il ruolo istituzionale che ricopro e che richiede coerenza, tanto verso il bene pubblico, che verso il bene privato, e di questo mi scuso". L'assessore ha poi precisato: "Ero e sono indignata e se dico che non rifarei quel gesto è solo per il rispetto che devo alle istituzioni che rappresento e a tutti quei cittadini che ho voluto difendere. Ma considero inattendibile chi difende la legalità a luce alterna e incoraggia i cittadini al parcheggio selvaggio. Per il resto, pensando soprattutto alla difesa dei portatori di handicap, vale la regola che insegna a tutti come rispettare il prossimo. Io lo farò comunque".

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