I funerali di Josephine, trovata annegata in piscina a Lodi. Gli amici: “Non è stato un incidente”

"Non è stato un incidente". Questo hanno gridato diversi amici e conoscenti di Josephine Odijie all'uscita del feretro della 35enne, dopo i funerali celebrati questa mattina a Lodi, nella chiesa di San Gualtiero. Cosa sia accaduto alla 35enne nigeriana è ancora avvolto dal mistero: il cadavere della donna è stato trovato la mattina del 3 giugno nella piscina di una cascina a Cavacurta di Castelgerundo, nel Lodigiano. La cascina è di proprietà del convivente della donna, un uomo di 78 anni che, al momento della scoperta del cadavere, non era in casa: era in vacanza fuori dalla Lombardia. La procura della Repubblica di Lodi ha aperto un fascicolo per omicidio, anche se il procuratore della Repubblica di Lodi, Domenico Chiaro, non ha escluso tutte le altre ipotesi. Secondo l'autopsia la donna è morta annegata, ma è escluso che la donna sia rimasta vittima di una congestione, dal momento che lo stomaco era vuoto. A far insospettire gli inquirenti ci sarebbero alcuni lividi sul corpo della 35enne, anche se la donna potrebbe esserseli procurati da sola nel corso del tempo.
Gli inquirenti avrebbero escluso anche l'ipotesi di una morte violenta in seguito a una rapina: la cascina era in disordine, ma gli oggetti preziosi erano al loro posto. Durante l'omelia il parroco don Renato Fiazza ha detto: "La affidiamo alla misericordia del Padre perché possa farsi ancora vicina ai suoi famigliari e amici e a coloro che l'hanno veramente amata e sostenuta. Finalmente, serena, finalmente nella pace".