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Governo Conte-bis, solo due ministri sono lombardi: timori per un esecutivo a trazione centro-sud

Nel nuovo governo Conte bis che inizierà la sua avventura politica domani solo due ministri su 21 sono lombardi: si tratta del lodigiano Lorenzo Guerini, alla Difesa, e della mantovana Elena Bonetti alle Pari opportunità e alla famiglia. L’asse dell’esecutivo sembra essersi spostato al centro-sud rispetto al precedente governo Lega-M5s. Dal sindaco Sala, e non solo, arrivano i primi richiami a tenere alta l’attenzione sulla Lombardia e su Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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I due ministri lombardi del governo Conte bis: Elena Bonetti e Lorenzo Guerini
I due ministri lombardi del governo Conte bis: Elena Bonetti e Lorenzo Guerini

Solo due lombardi figurano nel nuovo governo Conte-bis che inizierà la sua avventura politica domani, con il giuramento previsto al Quirinale. Nel nuovo esecutivo che sarà guidato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono stati affidati a cittadini lombardi due ministeri su 21: quello della Difesa a Lorenzo Guerini e quello (senza portafogli) delle Pari opportunità e famiglia a Elena Bonetti. Da Milano, come prefetto, è passato anche il neo ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che è però di origini potentine. La differenza con il precedente esecutivo targato Lega – Cinque stelle è evidente: nel governo nato a giugno 2018 dal "contratto" tra leghisti e pentastellati e naufragato ad agosto per via delle dichiarazioni di Matteo Salvini, i ministri lombardi erano sei, ai quali si aggiungeva il potente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. La presenza del Carroccio nella squadra di governo aveva fatto sì che il "peso" politico dell'esecutivo fosse sbilanciato verso la Lombardia: oltre a Giorgetti, originario di Cazzago Brabbia (Varese), figuravano nel governo il milanese doc Matteo Salvini (ex ministro dell'Interno e vice presidente del Consiglio), il milanese Marco Bussetti (ex ministro all'Istruzione) e il pavese Gian Marco Centinaio (Politiche agricole). Ma del precedente governo facevano parte anche il lodigiano Enzo Moavero Milanesi (al ministero degli Esteri), il cremonese Danilo Toninelli (Infrastrutture) e il mantovano Alberto Bonisoli, ex ministro dei Beni culturali e del turismo.

L'asse del governo si è spostato: e iniziano i richiami

Adesso l'asse del governo, almeno per quanto riguarda il territorio di provenienza dei ministri, si è pesantemente spostato verso il centro-sud. Quanto le origini dei ministri possano incidere sulle istanze dei territori di riferimento è difficile da dire: la tanto agognata autonomia voluta dalla Lombardia, ad esempio, non si è realizzata nemmeno con il precedente governo a trazione leghista e nordista. In ogni caso però non sono mancate le prime frecciate e i primi richiami a tenere alta l'attenzione sul Nord del Paese, e in particolare sulla Lombardia. Richiami che sono arrivati non (solo) da federalisti o secessionisti convinti, ma anche dal sindaco di Milano Beppe Sala e dalla segretaria del Pd Milano metropolitana Silvia Roggiani. Il primo questa mattina aveva detto: "Non si aiuti solo Roma, Milano e il Nord tirano la carretta". La seconda, subito dopo il colloquio tra il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte e il Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha dato ufficialmente il via al nuovo esecutivo targato Pd- M5s, ha scritto su Facebook: "Nonostante le donne siano sotto-rappresentate (purtroppo sono solo 7 su 21) e non ci siano esponenti di Milano Metropolitana, mi auguro – e ci auguro – che questo nuovo Governo avrà a cuore i temi del Nord e la questione femminile". La segretaria dem ha poi fatto gli auguri di buon lavoro "a tutti i membri del nuovo esecutivo, a cui aspetta una grande sfida per rilanciare l'Italia e darle il ruolo che merita in Europa, dopo un periodo di recessione e isolamento, in particolare ai lombardi Elena Bonetti e Lorenzo Guerini, e alla già prefetta di Milano, Luciana Lamorgese".

Chi sono i due ministri lombardi del governo Conte-bis

Al lodigiano Lorenzo Guerini, ex presidente della Provincia di Lodi ed ex sindaco del capoluogo di provincia lombardo, toccherà uno dei ministeri più pesanti. Il renziano, attualmente deputato e presidente del Copasir, succede a Elisabetta Trenta: avrà anche lui, assieme al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, un ruolo importante nella gestione dei flussi migratori e in nuovi, eventuali "casi" legati a sbarchi di imbarcazioni di Organizzazioni non governative con migranti a bordo. Alla mantovana Elena Bonetti, originaria di Ceresara, toccherà invece il dicastero alle Pari opportunità e famiglia, al posto del leghista Lorenzo Fontana: "Considero la politica come servizio – ha scritto il neo ministro Bonetti su Facebook subito dopo la sua nomina -. Sarà un onore domani giurare al Quirinale. Farò del mio meglio per garantire a tutte e tutti pari opportunità e fare delle famiglie il pilastro della comunità. Buona strada a tutti noi!". Anche la neo ministra della Pari opportunità, professoressa associata di Analisi matematica all'Università degli studi di Milano è una renziana della prima ora: l'appello da lei firmato nel 2014 per chiedere allo Stato il riconoscimento delle unioni gay dà la misura della discontinuità della sua azione da quella del suo predecessore, il ministro del "Congresso mondiale delle famiglie" di Verona.

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