Gay Pride, orgoglio Lgbt a Milano: attese 50mila persone

Una sfilata colorata di carri allegorici, piume e paillettes, che si snoderà da piazza Duca d’Aosta fino a Porta Venezia. Sabato, dalle 16 alle 18, Milano ospiterà la tradizionale parata del Gay Pride, evento clou di un'intera settimana – la Milano Pride week – dedicata alla lotta all'omofobia e alla discriminazione e al riconsocimento dei diritti della comunità Lgbt. Anche il sindaco Giuliano Pisapia parteciperà all'evento, assieme all’ex calciatore del Milan e della Nazionale Alessandro Costacurta che lancerà un messaggio contro l’omofobia nello sport.

Gay Pride, sfila il mondo Lgbt a Milano

Insieme a loro si stima che ci saranno circa 50mila persone provenienti da tutta Italia. Il tragitto della parata sarà breve: pochi chilometri dalla stazione Centrale fino al palco allestito in Porta Venzia, passando da via Vitruvio, via Settembrini, piazza Caiazzo e corso Buenos Aires. La gente a piedi aprirà la sfilata, seguita dai carri, massimo 8 e di medie dimensioni. Solo l'ultima parte del tragitto, un tratto di corso Buenos Aires all'altezza di viale Tunisia, sarà chiuso al traffico.

Gay Pride Milano, la parata del coordinamento Arcobaleno

Il Gay Pride di quest'anno, organizzato dal Coordinamento Arcobaleno, avrà un occhio di riguardo al tema dei profughi, emergenza con cui la città di Milano si è trovata a fare i conti. Gli organizzatori hanno infatti deciso che parte dei fondi raccolti nell’ambito delle iniziative della Pride Square e della Pride Week saranno destinati ai migranti e donati alle associazioni che si occupano di accoglienza.

"Milano è un grande laboratorio dei diritti con tante iniziative che la rendono un avamposto dei diritti per tutti e un esempio di città aperta per tutto il Paese",  ha detto giovedì l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno, presentando Milano Pride a Palazzo Marino. Non sarà purtroppo una festa per tutti: i militanti di estrema destra di Forza Nuova hanno infatti annunciato che sabato organizzeranno un contro presidio in piazza San Carlo, in difesa della "famiglia naturale". Sul loro blog sono comparsi pesanti insulti nei confronti dei partecipanti al Gay Pride, considerato un "caravanserraglio di sodomiti e lesbiche".