Francesca Fantoni, trovata morta in un parco a Bedizzole: un amico della donna fermato per omicidio
Un amico di Francesca Fantoni, la 39enne trovata morta nella mattinata di ieri in un parco di Bedizzole, in provincia di Brescia, è stato fermato con l'accusa di omicidio. Il fermo è stato disposto nella notte, al termine di un lungo interrogatorio che era iniziato nel pomeriggio. Il fermato si chiama Andrea P. e ha 28 anni: non avrebbe ancora confessato il delitto né ammesso le proprie responsabilità ed è stato portato in carcere a Brescia, dove attenderà l'interrogatorio di garanzia che sarà fissato dal giudice per le indagini preliminari.
Francesca era scomparsa da casa sabato sera: il cadavere ritrovato lunedì mattina
Potrebbe essere già chiuso il caso legato alla morte di Francesca Fantoni. La donna, affetta da un lieve ritardo cognitivo, era scomparsa da casa nella serata di sabato. I famigliari ne avevano denunciato la scomparsa l'indomani, spaventati perché non l'avevano vista rientrare a casa. Per tutta la giornata di domenica le ricerche avevano dato esito negativo: l'unico oggetto appartenente a Francesca, il suo telefonino, era stato trovato completamente rotto a poca distanza da dove, nella mattinata di lunedì, è stato trovato il cadavere di Francesca.
Si attendono i risultati dell'autopsia
I segni sul corpo della donna trovati dai carabinieri della scientifica avevano portato il sostituto procuratore di Brescia Marzia Aliatis, recatasi sul posto, a parlare di omicidio. Ed è proprio di questa pesante accusa che adesso deve rispondere l'amico della 39enne, anche lui di Bedizzole come la vittima. Non sono ancora chiare le cause della morte di Francesca: si dovranno attendere gli esiti dell'autopsia, anche se dai segni sul cadavere è probabile che la donna sia stata prima picchiata e poi strangolata.
A casa del fermato trovati vestiti sporchi di sangue
I carabinieri hanno trovato e sequestrato alcuni indumenti sporchi di sangue che erano in casa dell'uomo arrestato. "Erano stati portati nella lavanderia di casa pronti per essere lavati, li indossava dopo il delitto come si vede dalle immagini delle telecamere di sicurezza", ha spiegato il comandante della compagnia di Desenzano, Massimo Cicale.