Fontana: “La gente pensa che sia finito tutto, ma adesso inizia la fase più difficile: la discesa”
Da Bergamo a Milano, già ieri i sindaci Giorgio Gori e Beppe Sala avevano affermato di aver notato troppa gente in giro per strada, ribadendo la necessità di restare a casa perché l'emergenza Coronavirus non è alle spalle. E lo stesso concetto è stato ribadito questa mattina dal governatore della Lombardia Attilio Fontana: "Bastano due giorni di notizie abbastanza positive e provvedimenti che sembrano in senso più liberale e aperto, che la gente immediatamente pensa che sia finito tutto", ha detto il presidente della Regione intervenendo alla trasmissione tv Mattino Cinque. "Invece – ha ammonito Fontana – non è finito niente, siamo ancora nel bel mezzo di questa epidemia e dobbiamo rispettare rigorosamente le regole". Adesso, secondo il governatore, inizia anzi "la fase più difficile: iniziare a scendere. Abbiamo stabilizzato, adesso dobbiamo scendere. Invece c'è gente che pensa che sia finito tutto".
Iniziano ad arrivare dati positivi, ma i contagi continuano ad aumentare
L'intervento di Fontana arriva dopo una giornata che, specialmente in Lombardia, è stata positiva per alcuni dati come la diminuzione dei ricoveri in ospedale (165 in meno, anche se i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati di 9 unità). Ma i contagi non si sono arrestati, anzi: in alcune città come Milano l'incremento di casi è stato superiore a quello del giorno precedente, e soprattutto continua ad aumentare il numero dei decessi, arrivato a quasi 8000 (un dato sottostimato, perché molte sono le persone morte a casa o nelle Rsa senza tampone). Da qui la necessità di ribadire che solo il rispetto delle misure di contenimento che negli ultimi giorni stanno iniziando a produrre risultati apprezzabili può contribuire quanto prima a invertire la curva dei contagi, facendola volgere verso il basso. Ma anche nella discesa, ha ammonito Fontana, bisognerà rispettare i divieti, tra cui rientra anche quello della passeggiata per i bambini: "Mi rendo conto che sono delle limitazioni, che per i bambini sarebbe meglio andare a fare una passeggiata in riva al mare o in un bosco, ma in tempo di guerra non si può – ha detto il governatore in tv -. In tempo di guerra c'è il rischio che durante la passeggiata cada una bomba, qui c'è il rischio del virus".