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Fontana: “La gente pensa che sia finito tutto, ma adesso inizia la fase più difficile: la discesa”

“Bastano due giorni di notizie abbastanza positive che la gente immediatamente pensa che sia finito tutto”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana intervenendo alla trasmissione tv Mattino Cinque. “Invece – ha ammonito Fontana – non è finito niente, siamo ancora nel bel mezzo di questa epidemia e dobbiamo rispettare rigorosamente le regole”. Adesso, secondo il governatore, inizia anzi “la fase più difficile: iniziare a scendere”.
A cura di Francesco Loiacono
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Attilio Fontana in collegamento con "Mattino cinque"
Attilio Fontana in collegamento con "Mattino cinque"
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Da Bergamo a Milano, già ieri i sindaci Giorgio Gori e Beppe Sala avevano affermato di aver notato troppa gente in giro per strada, ribadendo la necessità di restare a casa perché l'emergenza Coronavirus non è alle spalle. E lo stesso concetto è stato ribadito questa mattina dal governatore della Lombardia Attilio Fontana: "Bastano due giorni di notizie abbastanza positive e provvedimenti che sembrano in senso più liberale e aperto, che la gente immediatamente pensa che sia finito tutto", ha detto il presidente della Regione intervenendo alla trasmissione tv Mattino Cinque. "Invece – ha ammonito Fontana – non è finito niente, siamo ancora nel bel mezzo di questa epidemia e dobbiamo rispettare rigorosamente le regole". Adesso, secondo il governatore, inizia anzi "la fase più difficile: iniziare a scendere. Abbiamo stabilizzato, adesso dobbiamo scendere. Invece c'è gente che pensa che sia finito tutto".

Iniziano ad arrivare dati positivi, ma i contagi continuano ad aumentare

L'intervento di Fontana arriva dopo una giornata che, specialmente in Lombardia, è stata positiva per alcuni dati come la diminuzione dei ricoveri in ospedale (165 in meno, anche se i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati di 9 unità). Ma i contagi non si sono arrestati, anzi: in alcune città come Milano l'incremento di casi è stato superiore a quello del giorno precedente, e soprattutto continua ad aumentare il numero dei decessi, arrivato a quasi 8000 (un dato sottostimato, perché molte sono le persone morte a casa o nelle Rsa senza tampone). Da qui la necessità di ribadire che solo il rispetto delle misure di contenimento che negli ultimi giorni stanno iniziando a produrre risultati apprezzabili può contribuire quanto prima a invertire la curva dei contagi, facendola volgere verso il basso. Ma anche nella discesa, ha ammonito Fontana, bisognerà rispettare i divieti, tra cui rientra anche quello della passeggiata per i bambini: "Mi rendo conto che sono delle limitazioni, che per i bambini sarebbe meglio andare a fare una passeggiata in riva al mare o in un bosco, ma in tempo di guerra non si può – ha detto il governatore in tv -. In tempo di guerra c'è il rischio che durante la passeggiata cada una bomba, qui c'è il rischio del virus".

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