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Femminicidio a Palazzo Pignano: oggi l’autopsia sul corpo di Morena, uccisa di botte dal marito

Oggi è prevista l’autopsia sul corpo di Morena Designati, la 49enne uccisa di botte dal marito a Palazzo Pignano, in provincia di Cremona. La donna soffriva di Alzheimer da cinque anni: sarebbe stata colpita alla testa dall’uomo, il 56enne Eugenio Zanoncelli, cadendo poi per terra. Il marito, arrestato dopo una breve fuga, è adesso in carcere.
A cura di Francesco Loiacono
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Morena Designati
Morena Designati

Sarà effettuata oggi, venerdì 26 giugno, l'autopsia sul corpo di Morena Designati, l'ultima vittima di femminicidio in Italia. La donna, 49 anni, è stata uccisa di botte dal marito, il 56enne Eugenio Zanoncelli, nella loro villetta a Palazzo Pignano, piccolo paese in provincia di Cremona. La tragedia si è consumata mercoledì sera: Zanoncelli, stando a quanto emerso finora, avrebbe picchiato la moglie con un forte colpo alla testa, un pugno o uno schiaffo, facendola cadere per terra. La 49enne potrebbe essere morta per il colpo del marito o dopo aver battuto la testa per terra: sarà però l'esame autoptico, disposto dal sostituto procuratore che si occupa del caso, Milda Milli, a chiarire l'esatta dinamica di quanto accaduto.

La vittima soffriva di Alzheimer

Morena Designati era una donna all'apparenza inerme: da cinque anni era malata di Alzheimer. La coppia aveva un figlio 12enne che al momento della tragedia non era in casa, perché era uscito con degli amici. Quando è rientrato, il padre probabilmente per nascondergli l'accaduto lo ha accompagnato dallo zio, che abita in un paese vicino. Proprio al fratello l'uomo avrebbe confessato il delitto: poi è fuggito, ma è stato arrestato all'alba di giovedì a Rivolta d'Adda dai carabinieri, allertati proprio dal fratello dell'omicida.

Il marito è in carcere

I militari dell'Arma hanno trovato la vittima in un lago di sangue: per la donna purtroppo non c'era più niente da fare. Adesso il marito, dopo un primo interrogatorio con il sostituto procuratore che si occupa del caso, Milda Milli, si trova in carcere. Il 56enne non ha precedenti penali e fa l'operaio in un'azienda. La coppia viveva nella villetta da una ventina d'anni: per i vicini si trattava di una famiglia per bene, ora distrutta per sempre dalla violenza.

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