Fabrizio Corona, la procura generale non si arrende e fa ricorso: “Deve tornare in carcere”
La procura generale di Milano non si arrende: "Fabrizio Corona deve tornare in carcere". Dopo il recente pronunciamento del tribunale di sorveglianza, che ha confermato l'affidamento territoriale per l'ex re dei paparazzi, la procura generale ricorrerà in Cassazione. Il ricorso sarà depositato entro lunedì prossimo: a lavorarci è l'avvocato generale Nunzia Gatto, la stessa che a fine novembre aveva chiesto che Corona tornasse in carcere per espiare la pena residua che scade a giugno 2020. Secondo l'avvocato generale l'ex re dei paparazzi agente fotografico deve tornare dietro le sbarre per le molte violazioni sia della legge sugli stupefacenti, che prevede l'affidamento in prova in casi particolari, sia delle prescrizioni ordinarie. Venerdì scorso però il tribunale di sorveglianza aveva rigettato un'analoga richiesta della procura, confermando il regime di affidamento terapeutico per Corona (che deve disintossicarsi dalla cocaina) e lodandone il percorso che il 44enne sta compiendo sia sul fronte della dipendenza sia da un punto di vista personale e famigliare.
Dopo la sentenza della scorsa settimana Fabrizio Corona aveva subito esultato sui social: "Quando si è nel giusto, e quando si è convinti di aver fatto le cose fatte bene, col cuore e con la testa col cervello e soprattutto puntando sulle cose più importanti si è tranquilli, perché si sa che si è nella parte del giusto. Oggi mi è stato dato ciò che è giusto", aveva detto l'ex re dei paparazzi in una serie di stories su Instagram in cui aveva anche ringraziato tutti coloro che lo stanno accompagnando nel suo percorso fuori dal carcere. Rispetto al ricorso preannunciato dalla procura generale, invece, al momento Corona non ha rilasciato ancora nessun commento.