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Expo, obiettivo 7 milioni e mezzo di biglietti venduti entro l’anno

Secondo il commissario unico Giuseppe Sala, la cifra sarà raggiunta entro la fine del 2014. Per l’inizio dell’Esposizione si potranno superare i dieci milioni di ticket venduti, come indicato da Renzi. Intanto i lavori per la piastra sono completi all’80 per cento.
A cura di Francesco Loiacono
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Sette milioni e mezzo di biglietti venduti entro la fine dell'anno, dieci milioni prima dell'inizio dell'Expo, previsto per il primo maggio 2015. Sono questi i numeri che portano finalmente una ventata di ottimismo all'interno degli uffici di via Rovello, sede della società che gestisce l'Esposizione universale. Domenica il commissario unico Giuseppe Sala ha fatto un sopralluogo ai cantieri di Rho accompagnato da Romano Bignozzi, a cui è stato affidato il compito di tenere sotto controllo il cronoprogramma. "So che ce la faremo. Vedo entusiasmo", ha detto Sala, che ha poi snocciolato i dati relativi alla vendita dei ticket. L'obiettivo dieci milioni è quello fissato dal premier Renzi: se davvero entro la fine del 2014 si toccherà quota 7,5 milioni, sembra un traguardo a portata di mano. Anche gli altri numeri sono confortanti: la piastra, cioè l’ossatura del sito espositivo, è completa all’80 per cento e sarà conclusa entro marzo. I lavori per la rimozione delle interferenze sono oltre il 90 per cento e termineranno a dicembre. Procedono spediti anche i lavori sul decumano, la via lungo la quale ci saranno i padiglioni dei Paesi espositori, e quelli per l'Expo center e il Future food district.

Expo, luci e ombre

Se alcuni dati sembrano essere incoraggianti, restano però diverse ombre. Legate, in particolare al Padiglione Italia, cioè l'insieme delle strutture che rappresenteranno il nostro Paese nel mondo intero. I problemi sembrano legati sia ai tempi di realizzazione di alcune opere, in particolare dell'Albero della vita il cui progetto è al momento tra le mani del presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, sia ai costi. Quelli per Palazzo Italia, ad esempio, l'unica struttura che resterà in piedi al termine dei sei mesi della kermesse, sarebbero già lievitati dai 18 milioni iniziali del bando a circa 35, secondo la società costruttrice. Ma a preoccupare è soprattutto il destino dell'area espositiva una volta che l'Expo sarà concluso: il bando per il milione di metri cubi di terreni è andato deserto. I vertici di Expo predicano ottimismo: indispensabile, forse, per condurre in porto un'operazione faraonica che è stata ed è tuttora continuamente insidiata da malaffare, tangenti vere e presunte, proteste dei cittadini per alcune opere considerate inutili come le Vie d'acqua. I numeri per sperare in una buona riuscita adesso ci sono: ne va dell'immagine del nostro Paese nel mondo.

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