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Expo, dopo la Turandot a rischio anche il concerto di Bocelli del 30 aprile: no della Cgil

Nonostante un compenso maggiorato del 500 per cento, la Cgil critica il sovrintendente Pereira sul concerto in piazza Duomo in programma il 30 aprile: “Del Teatro si deve discutere insieme”. Il maestro Chailly è contrario all’utilizzo degli orchestrali il giorno prima della Turandot alla Scala, altra opera al centro di polemiche.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo le polemiche per la Turandot del primo maggio alla Scala, un altro appuntamento musicale previsto per salutare l'inizio di Expo 2015 finisce al centro della bufera. Si tratta del concerto in piazza Duomo del 30 aprile, al quale parteciperanno Andrea Bocelli e altre importanti star della musica internazionali. Sul concerto però incombe lo scetticismo di alcuni sindacati, come la Cgil, e del maestro Riccardo Chailly, che sarebbe contrario alla partecipazione dei suoi orchestrali proprio la sera prima della Turandot.

Meno tecniche le motivazioni della Cgil: il sovrintendente Alexander Pereira ha infatti indetto giovedì sera un incontro con i rappresentanti sindacali di orchestra e coro, al quale i delegati della Cgil non hanno partecipato. Oltre alla convocazione all'ultimo, i sindacalisti della Cgil contestano infatti a Pereira di aver coinvolto solo una parte dei lavoratori del teatro. Paola Bentivegna della Cgil, ha chiesto per questo motivo un incontro urgente a Pereira: "Le anticipiamo la nostra contrarietà a che si convochino di volta in volta i delegati dei singoli settori, in quanto crediamo che il Teatro sia un’unica entità non divisibile per ruoli e mansioni. Crediamo che del Teatro si debba discutere insieme, con relazioni sindacali che coinvolgano tutti gli attori interessati e non pochi che decidano per tutti".

Per il concerto in piazza Duomo compensi più alti del 500 per cento

Quello che è certo, è che le frizioni sul concerto del 30 aprile non riguardano di certo il lato pagamenti. Per l'evento, infatti, i lavoratori potrebbero ricevere un compenso maggiorato del 500 per cento rispetto al normale, come previsto per gli spettacoli con ripresa televisiva nazionale. Il compenso maggiorato, tra il 130 e il 150 per cento in più, è stato l'incentivo che ha permesso di sbloccare, a quanto pare, la questione Turandot per il primo maggio. "Abbiamo ricevuto le risposte dei nostri collaboratori e sono tranquillo, abbastanza tranquillo, che tutto andrà bene", ha detto Pereira sulla Turandot. Il progetto artistico del 30 aprile, invece, di cui Pereira ha discusso con i soli delegati Cisl, Fials e Uil, prevede un cast che potrebbe includere Anna Netrebko e Diana Damrau con la direzione di Gustavo Dudamel. A suonare saranno le prime parti dell’orchestra del Teatro alla Scala e gli studenti dell’Accademia.

Nel frattempo, in attesa che arrivi il 30 aprile, mercoledì prossimo il coro e l’orchestra del Teatro alla Scala torneranno a suonare gratuitamente in Duomo, a 15 anni di distanza dalla "Messa in si minore" di Bach diretta da Riccardo Muti. Si tratta della prima tappa di un tour che vedrà l'orchestra, diretta da Bruno Casoni, prima a Brescia e poi a Pavia – il 26 e 27 marzo -, per suonare musiche sacre nelle cattedrali.

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