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Expo, Corrado (M5S): “Non chiedo dimissioni di Sala, ma grave idea di reato per il bene di Expo”

“Non chiedo le dimissioni immediate, ma una seria riflessione e soprattutto che il sindaco ora racconti la verità ai milanesi su quei documenti retrodatati”. All’indomani della condanna per falso del sindaco di Milano Giuseppe Sala, il capogruppo in consiglio comunale del M5S, Gianluca Corrado, chiede che si apra una fase nuova. Il primo cittadino ha ricevuto la solidarietà bipartisan delle forze politiche, che hanno ricordato il valore del suo lavoro per il successo di Expo. Ma l’ex candidato sindaco pentastellato non vuol sentire parlare di fine che giustifica i mezzi: “Inaccettabile l’idea che si possa commettere un reato per il bene di Expo”.
A cura di Simone Gorla
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Il sindaco di Milano Beppe Sala (a sinistra) e il capogruppo del M5S Gianluca Corrado (a destra)
Il sindaco di Milano Beppe Sala (a sinistra) e il capogruppo del M5S Gianluca Corrado (a destra)

"Non chiedo che si dimetta, ma che faccia una seria riflessione per capire se ha la serenità per fare il suo lavoro". All'indomani della condanna a sei mesi per falso del sindaco di Milano Giuseppe Sala (pena commutata in 45 mila euro di multa) nel processo sull'appalto per la piastra di Expo, il capogruppo a Palazzo Marino del Movimento 5 Stelle, Gianluca Corrado, intervistato da Fanpage.it, non chiede un passo indietro immediato del primo cittadino, ma avverte che ora deve aprirsi una fase di riflessione. Sala, finito sul banco degli imputati per la retrodatazione di un verbale, ha ricevuto la solidarietà bipartisan dalle forze politiche cittadine, dalla Lega di Matteo Salvini a Forza Italia, che hanno ricordato l'importanza del suo lavoro per il successo di Expo. L'ex candidato sindaco pentastellato, però, non vuol sentire parlare di fine che giustifica i mezzi.

Corrado, con questa sentenza si apre una fase nuova?

Temo di no, almeno sentendo quello che ha detto il sindaco uscendo dall'aula.

Ha annunciato che intende fare il suo lavoro per altri due anni. 

Io ricordo che Sala si era auto sospeso dopo l'iscrizione nel registro degli indagati e aveva proclamato la sua innocenza. Alle nostre domande aveva replicato che si sarebbe difeso in tribunale provando la sua estraneità. Le cose sono andate in modo diverso e sarebbe ora di fare una seria riflessione per capire se ha la serenità per fare il suo lavoro.

Sala dovrebbe dimettersi?

Io non chiedo che il sindaco si dimetta. Anche perché so che non lo farebbe e non intendo prestarmi a fare la scena di quello che chiede le dimissioni per avere i titoli sui giornali.

Alcuni suoi colleghi, come il consigliere Sollazzo, hanno chiesto esattamente questo. Siete in disaccordo?

No. Io credo che il sindaco debba venire a riferire in consiglio, spiegando ai milanesi cosa è successo e come si sono svolti i fatti. È una cosa che ho chiesto tempo fa in aula, lui ha sempre risposto che si sarebbe spiegato nelle sedi opportune. Ora ce lo dica: ha retrodatato quel documento?

Sala ha sempre dichiarato di aver agito per il bene di Expo

Mi dispiace ma non è accettabile pensare che si possa commettere un reato il bene di Expo. Ci hanno sempre detto che noi Cinque stelle siamo quelli del no, invece quello che abbiamo sempre detto è che i grandi eventi non possono avere un costo da pagare in termini di illegalità. Pensare di falsificare un documento per il bene di Expo è inaccettabile.

Gli stessi giudici hanno riconosciuto l'attenuante dei "motivi di particolare valore sociale"

Sono un avvocato e so che esistono una verità processuale e una storica. In questo senso la sentenza mi interessa poco, ora è lui che deve dirci cosa ha fatto. Per lui questa condanna ha conseguenze piccole, una multa di 45 mila euro, ma quello era l'appalto più grosso di Expo ed è stato turbato. Se fosse stato davvero un reato senza danno non si sarebbe arrivati alla sentenza.

C'è chi vi accusa di doppia morale, non avete assunto posizioni così dure in occasione dei guai giudiziari delle sindache Raggi e Appendino

Un sindaco che viene indagato mentre agisce nelle sue funzioni è diverso da un amministratore di una società pubblica che falsifica un atto. Se da manager ha compiuto quella retrodatazione io credo proprio che non debba ricoprire cariche pubbliche. Comunque io, ripeto, non chiedo le dimissioni di Sala. Dico solo che questa sentenza dovrebbe consigliare prudenza e riflessione.

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