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Emergenza profughi, a Milano accolte 1.300 persone: gara di solidarietà tra i milanesi

Domenica notte nelle strutture di accoglienza del Comune di Milano hanno dormito 1.300 profughi. Migliora la situazione in stazione Centrale, dove nei cubi di plexiglass allestiti temporaneamente si sono registrate 464 persone. Si attende l’apertura degli spazi del dopolavoro ferroviario in via Tonale. Intanto i milanesi non fanno mancare la loro solidarietà ai profughi.
A cura di Francesco Loiacono
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Sono 1.300 i profughi che domenica notte hanno dormito nelle strutture messe a disposizione dal Comune di Milano insieme al Terzo Settore e alla prefettura. Numeri che certificano come l'emergenza profughi non sia affatto cessata, anche se la situazione alla stazione Centrale, l'hub dove arriva in autonomia il flusso dei migranti non gestito direttamente dal Viminale, e dunque più difficile da assistere, è migliorata. Domenica notte, quando i cubi di plexiglass messi temporaneamente a disposizione dei profughi nella Galleria delle carrozze hanno chiuso, sono state registrate 464 persone di cui 141 componenti famiglie siriane, eritree ed etiopi con minori e 322 singoli tra siriani, eritrei, etiopi e di altre nazionalità. I cubi, oscurati per garantire un minimo di privacy dei rifugiati, rimarranno attivi fino a mercoledì. Da lì in poi smistamento e accoglienza verranno affidati temporaneamente all'associazione Sos Exodus di don Mazzi, fino all'apertura dello spazio del dopolavoro ferroviario nel sottopasso di via Tonale.

Profughi, gara di solidarietà dei milanesi

I cubi nella Galleria delle carrozze sono stati meta domenica di un inconsueto pellegrinaggio. Tanti infatti i milanesi che, come spiega Repubblica, non hanno voluto far mancare la propria solidarietà ai profughi di passaggio in città. Pannolini, spazzolini, dentifricio, ma anche pane e Nutella, succhi di frutta e uova sode: tanti i generi alimentari e di prima necessità portati dalla gente e distribuiti in maniera auto-organizzata da volontari. Una mobilitazione nata dal basso che ha molto colpito l'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, ormai presenza fissa in stazione Centrale: "Che belli i volontari milanesi", ha scritto su Facebook. In uno dei cubi è stata allestita un'area-giochi per i tanti bambini presenti. Il cubo centrale, invece, occupato da un esercizio commerciale, resterà chiuso fino a mercoledì: non si capisce se si tratti di una scelta di rispetto o dettata dal fastidio per il contesto intorno al quale il negozio si trova ad essere in questi giorni: fatto sta che è una scelta adottata anche dagli altri negozi che si affacciano sulla Galleria delle carrozze.

Profughi, polemiche tra Maroni e Pisapia

Se la situazione sul campo sembra essere migliorata, il clima politico intorno all'emergenza profughi resta rovente: "La risposta di Pisapia ricorda quella di Pillitteri ai tranvieri: è stata una reazione sbagliata", ha detto il governatore Roberto Maroni intervistato da Lucia Annunziata in merito alla reazione del sindaco con una giornalista di Sky – "Allora li ospita lei a Sky?", aveva detto il primo cittadino alla giornalista -. Evidentemente – ha proseguito Maroni – la sinistra si è innervosita perché ho svelato il tentativo di nascondere i problemi. Mi viene da piangere quando la sinistra minimizza sulla scabbia – malattia i cui casi continuano a essere diagnosticati dal presidio sanitario istituito in Centrale, assieme a sospetti casi di malaria, ndr -, una malattia grave che, per gli animali, si chiama rogna".

La risposta di Pisapia non si è fatta attendere: "Dalla Regione, sulla questione migranti, è mancata non solo la presenza ma è mancato anche, quantomeno, il silenzio. Perché quando si sbraita e si fanno proposte assurde che non hanno nessuna possibilità, ci si contraddice con se stessi rispetto al passato, quando si era ministro degli Interni e alla fine non si dà neppure un contributo. Questo non aiuta – ha detto il sindaco – perché crea ancora più paura. Invece bisogna rassicurare, ma chiaramente avendo la massima preoccupazione di tutelare la salute innanzitutto, ma anche la sicurezza di tutti".

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