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Donna trovata morta in piscina a Lodi: era nuda e la casa era a soqquadro. Oggi l’autopsia

Sarà eseguita oggi l’autopsia sulla salma di Josephine Odijie, la 35enne di origini nigeriane trovata morta nella piscina di una cascina di proprietà dell’anziano convivente a Cavacurta di Castelgerundo, nel Lodigiano. L’uomo al momento del ritrovamento era in vacanza fuori regione. Il corpo della 35enne era nudo e la casa era a soqquadro: gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi.
A cura di Francesco Loiacono
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Josephine Odijie (a destra) in piscina con un'amica e un bimbo (Facebook)
Josephine Odijie (a destra) in piscina con un'amica e un bimbo (Facebook)

Il corpo nudo in piscina e la casa a soqquadro. Sono due degli elementi che rendono ancora più misterioso il caso della donna trovata morta in piscina a Cavacurta di Castelgerundo, nel Lodigiano. Il ritrovamento è avvenuto domenica 3 giugno, attorno all'ora di pranzo. Il cadavere di Josephine Odijie, 35enne di origini nigeriane, si trovava nella piscina di un'abitazione di proprietà dell'anziano convivente della donna, un 78enne che in quel momento però si trovava fuori regione in vacanza in barca. A differenza di quanto emerso in un primo momento, Josephine non indossava il costume: era completamente nuda. Inoltre, la cascina Reghinera, l'abitazione del suo convivente, sarebbe stata trovata a soqquadro. Oggi sarà eseguita l'autopsia sulla salma della 35enne, per capire l'esatta causa della morte: se si sia trattato di un malore improvviso – l'ipotesi più plausibile – oppure di una morte violenta, per mano di qualcuno. Tutte le ipotesi restano aperte sul tavolo del procuratore della Repubblica Domenico Chiaro: gli inquirenti hanno ascoltato anche il convivente della donna, che Josephine frequentava da otto anni, per poter avere ulteriori informazioni sul caso: "Secondo me è stato un malore, una congestione – ha detto stamattina all'agenzia di stampa Ansa l'uomo, Stefano Acerbi – anche perché era molto tesa per l'esame di operatrice socio sanitaria che avrebbe dovuto sostenere ieri. Io l'ho conosciuta quando nove anni fa andai a Milano per acquistare dell'abbigliamento. Lei era in un negozio, faceva la commessa. Non ci siamo più persi di vista", ha aggiunto l'uomo, precisando: "Non convivevamo stabilmente. Ogni tanto lei veniva a stare da me per diverse ore ma da due anni a questa parte lei risiedeva nella cascina di fronte alla mia, non con me".

Tra i tanti misteri, ve n'è anche uno che riguarda l'orario esatto della morte di Josephine: il decesso potrebbe infatti risalire anche a sabato sera. Anche in questo caso, sarà l'esame autoptico eseguito all'istituto di Medicina legale di Pavia a fornire agli inquirenti qualche altro elemento utile alle indagini. Intanto sui social le amiche e gli amici di Josephine hanno espresso il proprio cordoglio per l'improvvisa scomparsa dell'amica. La ragazza era da tempo in Italia, nel 2016 aveva ricevuto la cittadinanza e ieri, come ha aggiunto il suo compagno, avrebbe dovuto sostenere un esame per diventare operatrice socio-sanitaria. Sui social appare sempre sorridente: per il procuratore Chiaro era "una donna perfettamente integrata nella comunità e con una vita normalissima". Anche il 78enne Acerbi ha escluso che vi fossero ombre nella vita della 35enne: "Ora non avrebbe nemmeno avuto bisogno di lavorare. Avrebbe fatto questo concorso e avrebbe lavorato solo per realizzarsi".

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