Donna massacrata in casa nel Bresciano: il compagno accusato di omicidio volontario
Omicidio volontario. L'accusa nei confronti di Elio Cadei, 46enne compagno di Simona Simonini, è stata formalizzata. L'uomo avrebbe ucciso la donna, di 42 anni, a mani nude. Forse con un oggetto contundente, non ancora trovato, ma comunque senza l'aiuto di alcuna arma: nessuna ferita da taglio o da sparo è stata trovata sul cadavere della donna. L'ipotesi iniziale degli inquirenti, un femminicidio, sarebbe dunque stata confermata, anche se Cadei non ha confessato il delitto e non ha ammesso le proprie responsabilità. Dalla tarda mattinata di lunedì, comunque, poco dopo la scoperta del corpo della donna riversa sul suo letto nell'abitazione di Provaglio d'Iseo, in provincia di Brescia, l'uomo era stato portato in caserma.
La donna sarebbe stata uccisa a mani nude
D'altronde, nella casa di proprietà della madre di Cadei dove l'uomo e la sua compagna convivevano da otto anni, c'erano solo lei e il compagno. Proprio quest'ultimo, intorno alle 12 di lunedì, ha avvisato i carabinieri. Sarà l'autopsia, che verrà eseguita martedì, a chiarire le circostanze della morte di Simona. Ma il passato della relazione tra lei e il suo compagno racconta di molte violenze, alcune addirittura gravi, come un accoltellamento da parte della donna a Cadei dopo una violenza sessuale. Un quadro che lascerebbe dunque intendere in maniera abbastanza chiara come il tragico episodio di lunedì sia stato l'ultimo atto di un rapporto teso, segnato dalla violenza e, come riporta il quotidiano La Repubblica, anche da problemi di alcolismo da parte di entrambi i protagonisti di questa triste vicenda.