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Domenico Maurantonio, genitori contro l’ipotesi degli inquirenti: “Non era solo quando è morto”

I genitori di Domenico Maurantonio respingono le ipotesi degli inquirenti sulla morte di loro figlio: “Non crediamo fosse da solo quando è precipitato”. Dalla procura intanto precisano che le indagini sono ancora aperte: “Non è ancora esclusa alcuna ipotesi”.
A cura di Francesco Loiacono
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I genitori di Domenico Maurantonio non si arrendono. Bruno e Antonia lo ripetono fin da quando il loro figlio di 19 anni è morto precipitando dal quinto piano di un hotel dalla periferia nord di Milano: "Non era da solo". E anche dopo che alcune indiscrezioni attribuite alla procura di Milano avrebbero rivelato il contrario, e cioè che Domenico fosse invece da solo al momento della caduta, ribadiscono la loro convinzione: "Le voci uscite in queste ore e attribuite agli inquirenti sono prive di qualsiasi fondamento – ha detto Bruno Maurantonio, citato dal Corriere della sera -. Le indagini non sono chiuse, sono solo illazioni. Non crediamo fosse solo". E ha poi aggiunto: "Continuiamo ad avere fiducia negli investigatori e nei magistrati".

Domenico Maurantonio, la procura non esclude alcuna ipotesi

Dal canto loro, l'unica voce ufficiale uscita dal Palazzo di giustizia milanese sembra lasciare aperto un piccolo spiraglio: "Non è ancora stato possibile escludere alcuna ipotesi né arrivare ad una ricostruzione ‘plausibile' di quanto successo in quella tragica gita". Parole che dicono tutto e niente. Anche se, quando ormai è passato più di un mese dalla morte di Domenico, si fa sempre più strada la possibilità che Domenico sia precipitato davvero per una tragica fatalità: caduto dalla finestra, mentre magari cercava di gestire in qualche modo il problema intestinale che lo aveva improvvisamente colto, e le cui tracce erano disseminate nel corridoio dell'albergo e su alcuni suoi indumenti. Restano aperti, naturalmente, molti interrogativi: perché Domenico non ha usato il bagno della sua camera? Non voleva farsi sentire dai suoi 3 compagni, oppure era rimasto chiuso fuori, magari per uno scherzo?

Gli ultimi risultati sulle poche tracce di Dna trovate sotto le unghie dello studente potrebbero aiutare a completare il quadro di un'inchiesta che non è ancora conclusa, e nella quale secondo il legale della famiglia Maurantonio, Eraldo Stefani, potrebbero esserci elementi che gli inquirenti hanno deciso di tenere nascosti. Intanto, comunque, se davvero alla fine si scoprirà che Domenico è caduto da solo, bisognerà fare subito una cosa: riabilitare a pieno titolo i suoi compagni, finora sottoposti alla gogna mediatica e accusati a vario titolo di cinismo, omertà, e persino di poter aver spinto giù un loro compagno, senza mai tradirsi con gli inquirenti. Roba da killer consumati.

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