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Cremona, l’infermiere Alini subissato di insulti sui social spiega: “C’è l’incubo di rivivere tutto”

“È stato uno sfogo. Solo uno sfogo”, spiega Luca Alini, l’infermiere dell’ospedale di Cremona che ieri, sabato 11 luglio, aveva parlato di nuovi casi Covid gravi nel nosocomio presso il quale lavoro. “Una settimana prima avevamo liberato Pneumologia dall’ultimo paziente. Sette giorni dopo ne abbiamo ricoverati due, di lì a poco i degenti sono diventati dieci in tutto l’ospedale”, ha aggiunto.
A cura di Filippo M. Capra
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Si era sfogato su Facebook per il ritorno in ospedale di pazienti positivi Covid gravi, ma è stato subissato di insulti. Luca Alini, l'infermiere del nosocomio di Cremona che ieri, sabato 11 luglio, ha postato un autoscatto sul social network più famoso del mondo, lamentando il ricovero di "pazienti Covid con gravi insufficienze respiratorie".

Infermiere subissato di insulti su Facebook

Ora, quel post è stato nascosto dall'infermiere a causa di tutti gli insulti pervenuti, anche dopo la puntualizzazione del direttore sanitario dell'ospedale Rosario Canini, che ha parlato di un solo ricovero in serie condizioni. Ebbene, Alini si è visto costretto a chiarire a sua volta il suo intento, scrivendo in nuovo post che quanto pubblicato ieri "è stato uno sfogo. Solo uno sfogo". L'infermiere ha spiegato che "una settimana prima avevamo liberato Pneumologia dall’ultimo paziente. Sette giorni dopo ne abbiamo ricoverati due, di lì a poco i degenti sono diventati dieci in tutto l’ospedale". Inevitabile temere quindi che l'incubo Covid potesse ripresentarsi e in fretta, come scritto dallo stesso Alini. "L’incubo era uno: vivere la stessa situazione un’altra volta", continua, dicendo di aver "scritto quelle righe di getto alle dieci di sera prima di tornare a casa, le ho pubblicate. Volevo che la gente ci aiutasse rispettando regole e distanziamento. Tutto qui".

Il richiamo all'attenzione: Il Covid non si è dimenticato di fare il suo lavoro

Dei nuovi pazienti ricoverati in ospedale citati dall'infermiere, due sono nel reparto di Pneumologia, mentre gli altri sono in Malattie Infettive. Di loro, solo uno presenta un quadro clinico molto serio. Nessuno, comunque, risulta essere in terapia intensiva, come comunicato dal nosocomio, ormai covid free da circa un mese. "Per ora la cosa è limitata, non come a febbraio o marzo o l'inizio di aprile, quando i Covid erano 30 su 30 in reparto più altrettanti ricoverati in altri reparti, quando su 30 pazienti 26 erano ventilati – scriveva l'infermiere nel post ora nascosto -. Ma il Coronavirus non si è dimenticato di fare il suo lavoro, e da bravo virus fa quello che deve: infetta nuovi ospiti per sopravvivere". In giornata sono attese comunicazioni da parte dell'ospedale sullo stato di salute dei pazienti ricoverati.

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