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Ospedale di Cremona, direttore sanitario chiarisce: “Un solo paziente ventilato, no allarmismi”

“No ad allarmismi privi di fondamento. Sì al senso di responsabilità e al rispetto delle norme di prevenzione”. È questo il messaggio di Rosario Canino, direttore sanitario dell’Asst di Cremona, in una nota diffusa dopo lo sfogo di un infermiere. La Asst ha reso noto che al momento sono dieci i pazienti covid ricoverati, uno dei quali è ventilato e nel pomeriggio finito in terapia intensiva.
A cura di Simone Gorla
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"No ad allarmismi privi di fondamento. Sì al senso di responsabilità e al rispetto delle norme di prevenzione". È questo il messaggio di Rosario Canino, direttore sanitario dell'Asst di Cremona, in una nota diffusa dopo lo sfogo di un infermiere, Luca Alini, che in un post su Facebook ha denunciato che "ci risiamo, ricominciamo a ricoverare pazienti covid gravi". A tutti coloro che pensano che l'emergenza sia finita, poi, ha ricordato che "il virus esiste, non è magicamente sparito".

Cremona, le parole del direttore sanitario dell'ospedale

Il suo messaggio, diventato virale sui social, ha riportato l'attenzione sull'ospedale che per mesi è stato una trincea della lotta alla pandemia. Dal 3o giugno al struttura era covid-free, ma otto giorni più tardi i ricoveri sono ripresi. "Nulla di nuovo da aggiungere alle dichiarazioni rilasciate dei giorni scorsi rispetto alla situazione ricoveri Covid -19 all’Ospedale di Cremona. Una situazione che è sempre stata condivisa con la stampa e resa pubblica", ha sottolineato il direttore sanitario dell'azienda socio sanitaria cremonese.

Un paziente in terapia intensiva

“Attualmente i pazienti con coronavirus ricoverati presso l'Ospedale di Cremona sono nove: uno in Pneumologia, sette alle Malattie infettive, uno in Terapia intensiva" ha chiarito Canino. "Il paziente che necessitava di ventilazione assistita è stato trasferito dalla Pneumologia in Terapia Intensiva per aggravamento dell'Insufficienza respiratoria". E ha aggiunto: "I ricoveri degli ultimi giorni, nella maggior parte dei casi, hanno una stretta correlazione con il focolaio di Viadana. Una situazione non di emergenza, anche se  "è fondamentale mantenere alta l’attenzione, troppa gente si è già tolta la mascherina o continua a tenerla sul collo. Le misure di prevenzione vanno rispettate con rigore perché sono un’arma di certa efficacia".

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