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Covid 19

Crema, smantellato l’ospedale da campo: il saluto della città a medici e infermieri cubani

Lunedì 25 maggio inizieranno le operazioni di smantellamento dell’ospedale da campo costruito il sole 72 ore dall’Esercito a Crema, davanti all’ospedale Maggiore. La struttura, dotata di 32 posti per pazienti di media e bassa gravità e tre di terapia intensiva, ha aiutato nelle fasi più acute dell’epidemia di Covid-19. Oggi a Crema il saluto ufficiale alla brigata di medici e infermieri cubani che ha lavorato nell’ospedale.
A cura di Francesco Loiacono
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Sarà smantellato ufficialmente lunedì 25 maggio l'ospedale da campo che era stato allestito a Crema, in provincia di Cremona, davanti all'ospedale Maggiore. La struttura, allestita in sole 72 ore dall'Esercito italiano e aperta lo scorso 24 marzo, nella fase più acuta dell'epidemia di Coronavirus ha aiutato l'ospedale Maggiore a gestire l'elevato afflusso di pazienti grazie ai suoi 32 posti per malati di media e bassa gravità e ai tre posti di terapia intensiva. Adesso, però, non c'è più nessun paziente ricoverato: da ieri infatti si è ufficialmente concluso il lavoro dei 52 medici e infermieri della brigata cubana, che erano arrivati in Lombardia da Cuba per aiutare il personale medico di Crema e sono stati impiegati nell'ospedale da campo.

I cittadini di Crema lanciano una raccolta fondi per un ospedale pediatrico cubano

Sabato 23 maggio in piazza Duomo, a Crema, tutti i sindaci e gli amministratori dei comuni cremaschi hanno voluto dare l'ultimo saluto ufficiale – nel rispetto delle misure di sicurezza vigenti – ai medici e agli infermieri cubani, ringraziandoli per il loro prezioso aiuto. "Una giornata che resterà impressa, come queste settimane che ci lasciamo alle spalle, nel Dna della nostra città. A noi trarne gli apprendimenti e le risorse che ci rendano persone migliori", ha commentato la sindaca Stefania Bonaldi.

All'arrivo avevano detto: "Resteremo per tutto il tempo necessario"

"Resteremo per tutto il tempo necessario", avevano detto i 37 medici e 15 infermieri, diretti dal capo brigata Carlos Ricardo Perez Diaz, specialista in Medicina interna. Così è stato: solo adesso, che l'epidemia di Covid-19 sembra aver perso forza, il personale sanitario cubano è pronto a tornare in patria. Per ringraziare concretamente la brigata cubana, alcuni cittadini cremaschi hanno proposto un'iniziativa che è stata poi accolta dall'amministrazione comunale: una raccolta fondi per l'ospedale pediatrico "Juan Manuel Marquez", nella provincia de l'Avana, che serve una popolazione di 420mila bambini in tre grandi comuni dell'isola.

La cerimonia di saluto per i medici cubani a Crema
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