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Coronavirus Lombardia, assessore alla Protezione civile Foroni: “Sistema a rischio tra 2 settimane”

Intervistato da Fanpage.it, Pietro Foroni, assessore alla Protezione civile della Regione Lombardia, ha fatto il punto sulla gravissima emergenza Coronavirus. “Oggi il sistema sanitario, con tantissime difficoltà, sta reggendo: è chiaro che ci si avvicina a un numero dove purtroppo potrebbero non esserci più posti”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'assessore Pietro Foroni
L'assessore Pietro Foroni
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"Fare una previsione non è facile, diciamo che se continua così il trend fra 2/3 settimane rischi concreti potrebbero effettivamente esserci". Si dà questo orizzonte temporale Pietro Foroni, assessore al Territorio e protezione civile per la Regione Lombardia, per delineare il momento in cui il sistema sanitario lombardo potrebbe effettivamente arrivare al massimo della sua capacità di rispondere all'emergenza Coronavirus. Intervistato da Fanpage.it l'assessore ha fatto il punto su ciò che il dipartimento da lui guidato sta facendo per aiutare il sistema sanitario a reggere alla pressione dei continui contagi, arrivati a oltre ottomila nella sola regione. "Oggi il sistema sanitario, con tantissime difficoltà, sta reggendo: è chiaro che ci si avvicina a un numero dove purtroppo potrebbero non esserci più posti".

Emergenza gravissima, in campo circa 3500 volontari

"Abbiamo montato circa 14 tende fuori da 14 ospedali diversi della Regione, il cosiddetto triage campale e quasi una ventina di tende fuori da altrettanti carceri", spiega Foroni. I volontari impegnati, circa 3000-3500 su un totale di 25mila, non svolgono attività sanitaria, perché non sono personale sanitario, "ma tutto quello che serve ad affiancare questa situazione, che è una situazione di gravissima emergenza, che però non ha le caratteristiche dell'emergenza di protezione civile". Tra le attività svolte la distribuzione dei pasti per le persone che non possono muoversi da casa, il trasporto delle attrezzature mediche e l'organizzazione del call center della Regione Lombardia attivato per l'emergenza.

Per cercare di alleviare il peso dei ricoveri negli ospedali lombardi la Regione Lombardia "ha avanzato presso il Dipartimento nazionale della protezione civile un progetto di adeguamento delle atex Fiera Milano", spiega Foroni, "per ricavarci circa 500 posti letto di terapia intensiva. Ma occorre necessariamente trovare l'attrezzature, le macchine della terapia intensiva, i ventilatori, e il personale medico e infermieristico che serve. Non è una questione di costo – precisa l'assessore – ma di reperire le persone. Se il sistema sanitario rischia di andare in crash perché aumenta il numero dei contagiati e la percentuale che ha bisogno della terapia intensiva è chiaro che vanno costruiti nuovi ospedali come hanno fatto in Cina".

Sulla zona rossa: Qualche risultato il fatto di chiudere tutto lo ha dato

L'assessore si lascia andare anche a una considerazione personale: "Io sono originario di un comune della zona rossa dove ho fatto 9 anni il sindaco, Maleo. Reputo di conoscere bene come la gente ha vissuto lì dentro, quali prove ha dovuto subire, quali amarezze, i grandi sacrifici. Oggi si può dire che quel metodo (l'isolamento totale, ndr) non ha risolto la situazione, ma ha limitato la situazione. Tutti i numeri dicono che mentre c'è un aumento giornaliero del contagio del 20 per cento del contagio in Lombardia, nella zona rossa si attesta al 4-5 per cento – aggiunge Foroni -. Questo non significa che la situazione è stata risolta, perché in due settimane non poteva essere risolta. Ma qualche risultato il fatto di chiudere tutto, perché lì era chiuso tutto tranne alimentari e farmacie, lì lo ha dato".

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