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Coronavirus, in Lombardia 8.725 casi e 744 decessi, Gallera: “Nuovi posti in terapia intensiva”

Coronavirus in Lombardia: sono 1.445 i nuovi casi confermati che portano a 8725 il totale delle persone risultate positive. I pazienti ricoverati in ospedale sono 4.447, di questi 605 si trovano in terapia intensiva. I deceduti sono 744, in crescita di 149 in un solo giorno. Bergamo e Brescia le province più colpite, crescono i contagi anche a Milano. “L’unico modo per combattere questa pandemia è seguire le regole ed evitare il contatto con gli altri”, ha avvertito l’assessore al Welfare, Giulio Gallera.
A cura di Chiara Ammendola
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Emergenza Coronavirus in Lombardia: il bollettino aggiornato a oggi, giovedì 12 marzo, diramato da Regione Lombardia, indica un nuovo aumento dei contagi. Sono 1.445 i nuovi casi confermati, che portano a 8725 il totale delle persone risultate positive (ieri erano 7280). Sono 4.447 i pazienti ricoverati in ospedale (ieri erano 3.852, la crescita è stabile di circa 400 persone al giorno), di cui 605 in terapia intensiva (ieri 560, quindi con un +45).  I deceduti sono 744 (ieri erano 617). I guariti e dunque dimessi sono 1.085. Sono 29.534 i tamponi effettuati finora in tutta la regione Lombardia.

Bergamo e Brescia le più colpite. In aumento i casi anche a Milano

In Lombardia la provincia più colpita continua ad essere quella di Bergamo – come ha spiegato l'assessore al Welfare, Giulio Gallera – dove si registra anche la maggioranza dei casi. A Brescia numero di contagi è cresciuto ma meno rispetto a ieri: sono 1.588 i casi positivi. In provincia di Bergamo invece si registrano ad oggi 2.136 pazienti positivi (ieri erano 1.815). A Lodi si conferma un rallentamento anche se si registra comunque una crescita, con 1.123 contagiati (ieri 1.035).  Tanti contagiati anche a Cremona, con 1.292 casi (ieri 1.061). Cresce anche Milano con 1146 casi positivi (ieri erano 925). Pavia 468, Lecco 200, Mantova 174, Monza e Brianza 133 (ieri 85), Como 103, Varese 99 e Sondrio 23.

Gallera: L'unico modo per sconfiggere il coronavirus è evitare di contagiare ed essere contagiati

Continua la corsa contro il tempo della sanità lombarda per aumentare i posti nelle terapie intensive man mano che i pazienti gravi aumentano. Stando all'ultimo bilancio sono 1000 i posti disponibili per pazienti affetti da coronavirus. Ai 946 di ieri sono stati aggiunti nuovi posti aumentando così quelli disponibili. Per i prossimi giorni ce ne saranno 16 all'ospedale San Carlo e 20 Papa Giovanni XXIII di Bergamo. "Gli ospedali lombardi a oggi non hanno praticamente più capacità di recezione", ha sottolinato Gallera, spiegando come sia in corso uno sforzo organizzativo per trovare nuovi letti. "Dobbiamo evitare di contagiare e di farci contagiare – ha spiegato l'assessore lombardo al Welfare – e l'unico modo è evitare contatti con gli altri, stare a casa come abbiamo detto più volte. Solo così possiamo combattere e sconfiggere questa pandemia, così come è stata definita anche dall'Oms".

Nuove misure restrittive: chiusi i negozi tranne farmacie e alimentari

Da quest'oggi in tutta Italia sono state applicate ulteriori misure restrittive alle attività commerciali per contenere il contagio da coronavirus. Restrizioni valide anche in Lombardia almeno fino al 25 marzo: nello specifico, come annunciato dal premier Conte, è stata decisa la chiusura di attività commerciali e negozi considerati non di prima necessità. Restano aperti i supermercati, i negozi di alimentari e le farmacie. Aperti anche benzinai, meccanici e idraulici, così come gli artigiani: sono tutti infatti considerati servizi essenziali. Serrande alzate anche per edicole e tabacchi. Non si fermano i mezzi di trasporto che però a Milano verranno rimodulati con un servizio ridotto da parte di Atm.

Fontana: Chiederemo al Governo di modificare ulteriormente il decreto

Misure che però non soddisfano la regione Lombardia pronta a chiedere una ulteriore modifica al decreto dell'8 marzo che ha dato il via alle restrizioni poi estese all'intero paese. In conferenza stampa questa mattina il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha ribadito che "il documento dell'ultimo decreto necessita di un riesame per via di alcune discrasie", dopo averlo esaminato con i sindaci dei capoluoghi lombardi. "Il dialogo con il Governo – ha assicurato poi Fontana – prosegue per migliorare il documento stesso". Anche Gallera ha ribadito che servono misure più rigide per far sì che questa epidemia venga sconfitta, in particolare per quanto riguarda le

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