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Coronavirus in Lombardia, 7280 contagiati e 617 decessi: “Terapie intensive sempre più sotto stress”

Coronavirus in Lombardia: sono 1489 i nuovi casi confermati che portano a 7280 il totale delle persone risultate positive. I pazienti ricoverati in ospedale sono 3852, di questi 560 si trovano in terapia intensiva. I deceduti sono 617, in crescita di 149 in un solo giorno. La provincia di Bergamo è quella più colpita. In forte aumento anche i positivi a Brescia. “Le terapie intensive sono sotto stress”, ha avvertito l’assessore al Welfare, Giulio Gallera.
A cura di Simone Gorla
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Emergenza Coronavirus in Lombardia: il bollettino aggiornato a oggi, mercoledì 11 marzo, diramato da Regione Lombardia, indica un nuovo peggioramento del bilancio. Sono 1489 i nuovi casi confermati, che portano a 7280 il totale delle persone risultate positive (ieri erano 5.791 ma con molti tamponi ancora da processare). Sono 3852 i pazienti ricoverati in ospedale (ieri erano 3319, la crescita è stabile di circa 500 persone al giorno), di cui 560 in terapia intensiva (ieri 466).  I deceduti sono 617 (ieri erano 468). Le persone in isolamento domiciliare sono 1.351. Un quadro sempre più critico che ha portato alla richiesta al governo da parte del governatore Attilio Fontana di misure più rigide.

Bergamo la provincia più colpita

In Lombardia la provincia più colpita resta quella di Bergamo – come ha spiegato l'assessore al Welfare, Giulio Gallera – dove si registra la maggioranza dei casi. "I tre presidi locali sono in una situazione estremamente critica", ha aggiunto riferendosi alle strutture di Seriate-Bergamo est, del Papa Giovanni XXIII che è "vicino al limite di saturazione" e di Treviglio-Bergamo ovest. A Brescia numero di contagi è cresciuto moltissimo, con un incremento di 561 casi negli ultimi giorni. Lodi ha una crescita abbastanza contenuta. "Continua a confermarsi il trend positivo con 10 casi da ieri a oggi". Nella Bergamasca sono stati registrati ad oggi 1.815 pazienti positivi (ieri erano 1472). A Lodi si conferma un rallentamento, con 1.035 contagiati (ieri 963).  Tanti contagiati anche a Cremona, con 1.061 casi (ieri 957). Como 77, Lecco 113, Milano 925 (di cui 359 i città), Mantova 137, Monza e Brianza 85, Sondrio 13, Pavia 403, Varese 75.

Gallera: Rallentiamo il cuore della nostra regione

Continua la corsa contro il tempo della sanità lombarda per aumentare i posti nelle terapie intensive man mano che i pazienti gravi aumentano. Stando all'ultimo bilancio sono 644 i posti nelle terapie intensive disponibili per pazienti affetti da coronavirus. Ai 723 iniziali ne sono stati aggiunti 223, arrivando a 946 in totale, una parte dei quali restano destinati a pazienti con altre patologie. Nei prossimi giorni ne saranno aperti altri 150/200. "Stiamo arrivando velocemente al punto di saturazione" , ha detto l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, spiegando che le terapie intensive sono "sotto stess". È necessario, ha aggiunto, "rallentare il cuore della nostra regione, non fermarlo: abbiamo bisogno di rallentarlo per rallentare la diffusione del virus".

Il totale dei contagiati in Italia
Il totale dei contagiati in Italia

Le età dei pazienti in terapia intensiva

L'assessore Gallera ha comunicato anche le fasce d'età dei pazienti al momento ricoverati in terapia intensiva: il 38% è tra 65 e 74 anni, il 20% ha più di 75 anni, il 32% tra 50 e 64 anni, il 9% tra 25 e 49 anni e l'1% tra 18 e 25 anni.

La Regione: Chiudere tutti i negozi tranne farmacie e alimentari

Regione Lombardia e i sindaci hanno chiesto al governo misure molto più restrittive per contenere il contagio. In particolare la chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, di tutti i centri commerciali, di bar, pub, ristoranti di ogni genere, parrucchieri, estetisti, ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione ad eccezione di quelle individuate come necessarie per il servizio pubblico, di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità.

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