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Coronavirus a Milano, corse ridotte e mezzi pubblici Atm pieni: così il contagio può dilagare

Mezzi pubblici pieni a Milano dove questa mattina sono stati in tanti i pendolari che hanno denunciato bus e metro affollate nell’ora di punta. Sono tanti i lavoratori che ancora utilizzano il trasporto pubblico cittadino per spostarsi così come concesso dal decreto del governo: Atm ha però ridotto le corse a partire da venerdì 13 marzo. “I mezzi sono pieni e non si può garantire la distanza interpersonale di sicurezza”, scrivono i pendolari.
A cura di Chiara Ammendola
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Pendolari su metro e bus lunedì 16 marzo a Milano
Pendolari su metro e bus lunedì 16 marzo a Milano

I mezzi pubblici a Milano sono pieni: lo dicono le decine di foto postate sui social da utenti e pendolari che denunciano la situazione che sono costrette a vivere le persone che continuano a utilizzare metro, bus e tram nel capoluogo lombardo. Da venerdì 13 marzo Atm, l'azienda che si occupa del trasporto pubblico cittadino ha infatti ridotto le corse dei propri mezzi di superficie e delle linee metropolitane che osserveranno così fino al 25 marzo gli orari del sabato. Secondo quanto comunicato dalla stessa azienda però, durante le ore di punta, quelle nelle quali si spostano i lavoratori ai quali non è stato possibile concedere lo smart working, le corse sono potenziate. Evidentemente però non sembra bastare: questa mattina numerosi pendolari hanno denunciato di aver viaggiato in metro e sui bus quasi pieni, senza così riuscire a rispettare la distanza interpersonale di sicurezza di almeno un metro tra un passeggero e un altro.

La rabbia dei pendolari: Non possiamo non prendere i mezzi anche se pieni

A conferma di ciò le tante foto postate sui social a partire proprio da venerdì 13 marzo: sono tante le persone che indossano la mascherina o anche i guanti, che ricordiamo non essere obbligatori, a bordo di un vagone della metro rossa che appariva quasi pieno questa mattina, altre però non sono munite né di una né degli altri, rischiando così di venire pericolosamente a contatto il virus ove presente. Insomma le norme contenute nel decreto varato dal governo per contenere la diffusione del coronavirus sembra che non vengano rispettate, mettendo a rischio la salute di tantissimi cittadini milanesi. Il trasporto pubblico non è stato fermato né è stato oggetto di una rimodulazione da parte del governo che però ha lasciato campo libero alle singole regioni: e così è stato che sia per il trasporto ferroviario regionale che per quello cittadino lombardo le corse sono state ridotte e il servizio rimodulato, anche a tutela degli stessi dipendenti sia Trenord che Atm. Ma la nuova programmazione sembra non essere sufficiente a garantire il rispetto delle norme imposte dal nuovo decreto del governo.

Il virologo Galli: Bisogna intervenire immediatamente nell'area di Milano

A Milano i contagi da coronavirus sono ancora limitati ma in continua crescita: secondo i numeri forniti domenica 15 marzo dalla regione Lombardia i casi positivi nell'area metropolitana di Milano sono 1750, 199 in più rispetto al giorno precedente, di cui solo in città 711. Il virologo dell'ospedale Sacco Massimo Galli ha chiesto un intervento immediato nella città di Milano: "Nell'area metropolitana di Milano i focolai sono sempre più evidenti – ha spiegato durante un intervento a "Che tempo che fa" – per questo essere molto preparati a combattere questa cosa con il massimo dell'efficienza". Secondo Galli è utile fare il massimo possibile dell'inchiesta epidemiologica delle persone sicuramente infettate in particolare nelle zone dove il virus non è ancora presente in maniera forte: è così si può limitare la diffusione stessa dell'infezione.

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